Nel giro di due settimane, Sebastian Vettel si è ritrovato da un vantaggio di +8 su hamilton nel mondiale piloti, ad un preoccupante -24. Questo ribaltamento è stato certamente generato da una serie di situazioni poco favorevoli alla Ferrari tra il Gp di Germania e quello d'Ungheria. Lewis Hamilton, dal canto suo, non si è fatto sfuggire l'occasione e, dimostrando ancora una volta di essere un campione, ha strappato due successi consecutivi che hanno evidenziato quanto sia cinico e "cattivo" nei momenti decisivi.

Mancano 9 gare: la Ferrari non può più sbagliare

La Ferrari è riuscita, in parte, a limitare i danni durante il Gp di Ungheria. Vettel partiva dalla quarta casella e ha disputato una gara molto buona, anche se alla fine si è dovuto accontentare della seconda piazza, mentre Raikkonen è giunto terzo alle spalle del compagno di squadra.

Invece, chi ha potuto nuovamente gioire, è stato proprio Lewis Hamilton che, scattato dalla pole-position e grazie all'apporto decisivo di Valtteri Bottas, ha strappato una vittoria che potrebbe risultare decisiva in chiave-mondiale. Certo, non si può non sottolineare quanto il pilota britannico sia stato anche baciato dalla fortuna in queste ultime due gare.

Ma, si sa, "la fortuna aiuta gli audaci", e il 4 volte campione del mondo è stato lesto ad approfittare dei problemi altrui: dapprima l'errore e il ritiro di Vettel a Hockenheim la scorsa settimana, poi la pioggia di Budapest durante le qualifiche che ha indubbiamente penalizzato le "rosse".

In tutto questo, non bisogna dimenticare la sbavatura dei meccanici del "cavallino rampante" durante il pit-stop in gara che ha rallentato la Ferrari numero 5.

Il campione della Mercedes, dal canto suo, non ha rubato nulla, dimostrando di essere maturato in questi anni, diventando anche un grande opportunista: veloce quando serve, cinico nei momenti in cui bisogna andare a prendersi la vittoria, e arrogante al punto giusto.

Del resto, quattro titoli mondiali non arrivano per caso, e il valore dell'ex pilota della McLaren non è mai stato in discussione. La Ferrari, invece, se vuole portare a casa il titolo iridato, a partire da Spa dovrà cambiare passo e non commettere più errori. Vettel ha esaurito i jolly a sua disposizione, e lo stesso discorso vale per i meccanici e il muretto del team del Maranello che, nel giro di due Gran Premi, hanno bruciato punti importanti e vitali.

La macchina quest'anno c'è ed è competitiva, dunque gettare alle ortiche un mondiale in questa stagione sarebbe un autogol a dir poco clamoroso.

Vettel ha bisogno dell'aiuto di Kimi Raikkonen

Per portare a casa il titolo, la Ferrari avrà bisogno anche dell'apporto decisivo di Kimi Raikkonen. Il pilota finlandese, fin qui, è stato poco utile nella corsa all'iride, non riuscendo a spalleggiare concretamente il compagno di squadra. Il driver scandinavo, infatti, da qui in poi dovrà essere in grado di fare il lavoro che già sta facendo Bottas in Mercedes. Tra le armi vincenti di Hamilton, infatti, c'è la costante collaborazione dell'ex Williams, il quale riesce a bloccare e rallentare gli avversari quando è necessario.

Raikkonen, invece, sembra non riuscire ad ingranare in questo gioco di squadra, com'è accaduto anche ieri alla partenza, quando non è riuscito ad insidiare le Mercedes, lasciando poi sfilare Vettel.

Alla fine di questa stagione di Formula 1 mancano ancora nove Gran Premi, e Sebastian Vettel deve recuperare 24 punti dalla vetta. Si tratta di una rimonta non impossibile, tenendo conto soprattutto della competitività della Ferrari di quest'anno, che in diverse occasioni ha anche dimostrato di avere qualcosa in più degli avversari. Allo stesso tempo, però, servirà l'apporto dell'intero team (piloti, meccanici, ingegneri e anche tifosi), per far sì che il campione tedesco possa conquistare un titolo mondiale che oggi appare piuttosto complicato da agguantare.

La vera stagione della "rossa", insomma, comincia dal prossimo Gp del Belgio, quando per il team italiano i punti cominceranno a "valere il doppio".