L’ultimo dato Eurostat sulle nascite in Europa fotografa un cambio epocale del modello familiare. Il matrimonio non rappresenta più una “conditio sine qua non” per avere dei figli. Anzi, negli ultimi 15 anni c’è stato un trend crescente dell’1% l’anno a favore di figli nati non da matrimoni (conviventi, single). La Francia, con il 60%, si colloca nelle posizioni più elevate di questo fenomeno. In Italia più di un bambino su 4 nasce fuori dal matrimonio.
Un cambiamento di costumi che forse ha raggiunto il suo apice
Sarà per effetto della crisi economica-finanziaria, sarà per un retaggio culturale ma in Grecia sono meno del 10% i bambini nati da una coppia non legata da un vincolo matrimoniale.
Quasi un’eccezione ormai, seguiti da Croazia e Cipro con circa il 20%. L’Italia, con il 28%, si colloca nella stessa fascia di Polonia e Lituania. In tutti gli altri Paesi EU più del 30% dei bambini nasce da coppie non sposate. La media EU è il 43% ma Portogallo (53%), Danimarca (54%), Svezia (55%), Estonia (56%), Slovenia e Bulgaria (59%), Norvegia (56%) e la Francia (60%) vanno tutti ben oltre il 50%. Infine da segnalare l’Islanda, che non fa parte dei 28 Paesi membri EU (EU28), dove i nati fuori dal matrimonio sono ben il 70%.
Andando a ritroso, dal 2000 questa tendenza è andata progressivamente aumentando, con un trend dell’1% ogni anno di nascite al di fuori di una relazione matrimoniale, come coppie conviventi e genitori single.
Ma stanno arrivando i primi segnali di una controtendenza. Infatti tra il 2015 e il 2016 Paesi come Italia, Regno Unito, Ungheria, Estonia, Lettonia e Lituania hanno fatto registrare un numero inferiore, rispetto agli anni precedenti, di bambini nati al di fuori del matrimonio. Forse perché stanno aumentando le coppie che decidono di sposarsi con solo rito civile.
Pochi figli, in tarda età
Se poi si vanno a leggere i dati sul numero di bambini nati, l’Italia si colloca nella fascia bassa con 1,34 bambini per mamma contro l’1,92 della Francia. Sono sempre dati relativi al 2016. A leggere bene questi numeri ci sarebbe da concludere che siamo in un ciclo che ci porterà all’estinzione. Una popolazione per potersi mantenere in equilibrio - considerato un certo numero di single, di religiosi e di coloro che non possono avere figli - ogni coppia dovrebbe avere almeno 2 figli.
Invece in tutti i Paesi EU si va da un minimo di 1,34, come Italia e Spagna o 1,37 di Cipro e Malta, ad un massimo di 1,85 in Svezia e 1,92 in Francia. Con una media, nei Paesi EU28, di 1,60 bambini per ogni donna fertile.
Infine, l’Italia detiene anche un altro primato negativo, quello delle mamme più “anziane”. Da noi il primo figlio arriva all’età di 31 anni. Seguono Paesi come Spagna, Lussemburgo, Grecia, e Irlanda, tutti appena superiori ai 30 anni. Per tutti gli altri Paesi dell’EU28, il primo figlio arriva prima dei 30 anni. Le mamme della Romania (26,4), Lettonia (26,8) e Bulgaria (26) mediamente hanno il primo figlio intorno a 26 anni. Ben 5 anni prima che da noi.
In Italia, negli ultimi anni, tutti i governi che si sono alternati hanno sempre parlato di famiglia, di incentivi, di agevolazioni.
Ma, a parte alcuni interventi spot, chi decide di avere dei figli, dando per scontato che abbia già risolto il problema occupazione, deve iniziare un percorso fatto di impegni, oneri e stress che, nella migliore delle ipotesi, scoraggia i più ad avventurarvisi.
In Francia, ad esempio, sono state introdotte politiche a favore delle nascite e, in pochi anni, i risultai si vedono. I francesi hanno una natalità, per donna fertile, dell’1,92%, poco inferiore alla famosa soglia del 2%. Oltre qualsiasi slogan, in Francia i governanti hanno attuato politiche che evidentemente stanno funzionando. Speriamo che anche i nostri governanti si orientino a favore di politiche a favore della natalità e della famiglia; ce ne sarebbe davvero bisogno!