Il raggiungimento di relazioni pacifiche tra alcuni paesi e anche all'interno di determinati territori può rivelarsi un'operazione complessa a causa dell' intrecciarsi di delicati equilibri politici ed interessi socio-economici. Questo è quanto sta accadendo in Corea del Nord, dove quella con gli Stati Uniti e la Corea del Sud sembra più una tregua che non una pace a tutti gli effetti.
La minaccia alla pace nella penisola coreana
La storia insegna come la costruzione di rapporti di pace tra i paesi difficilmente possa verificarsi affidandosi unicamente all'azione dei governi.
Da considerare quanto si sta verificando in Corea del Nord a partire dal recente episodio del lancio di palloncini con volantini propagandistici anti-regime da parte dei dissidenti nordcoreani fuggiti in Corea del Sud. A quest'episodio sono seguite minacce da parte di Kim Jong-un.
La gestione del potere a Pyongyang si fonda su un'educazione delle masse basata sul culto della personalità del leader, nonché su un rigido controllo delle informazioni provenienti dall'esterno, finalizzato ad estirpare qualsiasi forma di dissenso nei confronti del governo, nel caso in cui questo non fosse riuscito a contrastare efficacemente le azioni sovversive. Tutto ciò rischia di minare l'obiettivo di una concreta pacificazione in tutta la penisola coreana.
Una situazione al limite
L'intervento di Kim Yo-jong - sorella del dittatore nordcoreano - nello scenario politico ha contribuito ad inasprire i rapporti con Seul, giungendo al punto di prefigurare l'eliminazione dell'ufficio di collegamento tra i due paesi situato appena a nord del confine.
Non è semplice capire se il governo della Corea del Nord sia intenzionato a mettere in atto questa minaccia, oppure se si tratti di una posizione finalizzata ad ottenere maggiori concessioni da parte del paese vicino o degli Stati Uniti.
Per adesso, si evince soprattutto una condizione di instabilità lungo tutta la penisola coreana che potrebbe pregiudicarne la pace.
Una pace solo apparente tra Usa e Corea del Nord
Sono passati due anni da quando ha avuto luogo il vertice di Singapore tra Usa e Corea del Nord in cui sembrava che fossero state gettate le basi per stabilire nuove relazioni diplomatiche tra i due paesi e per giungere ad una pace duratura nella penisola.
Appare tuttavia evidente il perdurare, fino ad oggi, di una situazione irrisolta tra i due paesi, in cui non si è trovato alcun punto di accordo in merito ai temi caldi, rappresentati dalle richieste di Kim Jong-un in merito all'eliminazione delle sanzioni comminate alla Corea del Nord e alla riduzione delle truppe statunitensi nella penisola. Trump, da parte sua, continua a chiedere la denuclearizzazione del paese asiatico.
Gli interessi e gli equilibri ad ostacolo della pace
Una situazione il cui protrarsi sembrerebbe far comodo ad ambo le parti: agli Usa per gli interessi economici legati al perdurare di uno stato di tensione nella penisola, e a Kim Jong-un per motivi mediatici e per legittimare la sua leadership in patria mediante la creazione di un nemico esterno.
Da non dimenticare, infine, il ruolo indiretto ma fondamentale esercitato dalla Cina, motivo per cui gli Stati Uniti vorrebbero mantenere la propria sfera di influenza nella regione senza tuttavia far precipitare i rapporti con i nordcoreani, nonostante i rapporti tra Cina e Corea del Nord negli ultimi anni siano diventati più ambivalenti a causa della spregiudicatezza di Kim Jong-un
La situazione interna della Corea del Nord
Tenendo conto di questi delicati equilibri e degli interessi in gioco, sembra improbabile poter trovare una soluzione per pacificare la penisola coreana affidandosi alle sole iniziative dei governi.
L'atteggiamento di autosufficienza portato avanti da Kim Jong-un e finalizzato in primis al rafforzamento della propria leadership nel paese sembra suggerire la necessità di adottare interventi alternativi che agiscano "dall'interno".
Il ruolo delle Nazioni Unite per la pace
Prezioso, alla luce di ciò, potrebbe rivelarsi il contributo delle Nazioni Unite per elaborare delle strategie che prevedano una conoscenza accurata della situazione Politica del paese, e che possano innescare nei cittadini maggiore coscienza e consapevolezza, incentivando la libertà di informazione mediante la diffusione di nuove tecnologie soprattutto tra i giovani potenzialmente in possesso di maggior spirito critico rispetto alle ideologie dominanti, e dunque possibili agenti di cambiamento.
Sarebbe possibile in questo modo minare più facilmente alla base un consenso ottenuto dal leader mediante un atteggiamento repressivo, e porre le condizioni per favorire una situazione di pace.
In quest'ottica risulterebbe fondamentale investire maggiormente sul lavoro svolto dalle Nazioni Unite nel tentativo di risolvere la questione della Corea, al fine di giungere a migliori condizioni di pace per evitare che in futuro la situazione possa degenerare.