Il 21 settembre l’azienda francese Airbus ha presentato il progetto ZEROe, in collaborazione con la compagnia aerea olandese KLM e l’università tecnica di Delft, con la finalità di sviluppare aerei a impatto zero. L’idrogeno sarà il carburante di riferimento per quella che potrebbe essere la svolta green dell'aviazione. Il nuovo tipo di aereo potrebbe entrare in funzione entro il 2035.
ZEROe: cos’è e in che cosa consiste
Già da tempo la Airbus aveva l’obiettivo di realizzare aerei green. Uno dei progetti precedenti era l’E-Fan X, sviluppato con la Rolls Royce e la Siemens.
L’E-Fan X sarebbe stato un velivolo dotato di motori ibridi, che sarebbe stato in grado di volare già nel 2020; iniziato nel 2017, il progetto non andò avanti e la collaborazione tra Airbus e Siemens venne interrotta. La Airbus dunque si era già avviata verso la sostenibilità ambientale.
La crisi del settore dell’aviazione, causa coronavirus, costringe ora le compagnie aeree e produttive ad optare per l’innovazione. Come abbiamo visto la Airbus ha presentato il progetto ambizioso ZEROe. Il nome deriva dalla finalità di ridurre al minimo le emissioni di gas dannosi per l’atmosfera. Per arrivare a ciò si stanno testando nuovi metodi di propulsione e nuovi carburanti: tra questi c’è l’idrogeno, che permetterà all’azienda di diminuire il suo impatto ambientale.
I tre aerei
Sono stati presentati tre modelli di velivoli: il primo è un aereo a elica, con 100 posti disponibili per i passeggeri e un’autonomia di 1000 miglia nautiche (1852 km). Il secondo è un aereo a turboventola, molto simile a un normale aereo di linea, con 200 posti e un’autonomia di 2000 miglia nautiche (3704 km). Il terzo aereo ha un design futuristico: le ali sono integrate nella fusoliera, in maniera analoga all’Airbus Maveric; ciò consente maggiore spazio a disposizione per i passeggeri, il carico e i serbatoi per l’idrogeno.
Tra questi tre progetti ne verrà scelto solo uno per lo sviluppo finale, il tutto in base ai costi e alla fattibilità. La scelta avverrà nel 2025 e l’aereo selezionato potrebbe essere messo a disposizione nel 2035.
Conseguenze
Se il progetto andrà a buon fine vedremo forse dei cambiamenti nell’aviazione: innanzitutto si potrebbe assistere ad una vera e propria svolta green nel settore, già in parte avviata a causa delle pressioni che le compagnie aeree ricevono sulla questione inquinamento.
Inoltre sarà necessario adeguare gli aeroporti alle esigenze di questi nuovi aerei: essi dovranno dotarsi di impianti per lo stoccaggio e il trasporto di idrogeno, oltre che per il rifornimento dei velivoli. Sarà dunque necessario questo primo cambiamento per poi magari operare una vera e propria rivoluzione dell’aeronautica, in linea anche con le richieste dell'Unione Europea che punta ad una maggior sensibilizzazione delle aziende sul tema ambientale.