La sentenza è arrivata il 31 maggio: l'attrice Amber Heard è stata condannata per aver diffamato Johnny Depp e dovrà versare all'attore e musicista 15 milioni di dollari. Per l'opinione pubblica è lui il vincitore, lo era già poche ore prima della sentenza definitiva.

Rimane da domandarsi, però, se dalle aule di tribunale si esca sempre come assoluti vincitori o se tutti perdano qualcosa. Sarà da vedere se le ripercussioni ci saranno solo per i diretti interessati o anche per tutta la "tifoseria", ossia la gente comune che vive fuori dal mondo dello spettacolo.

La vicenda riassunta

Lo scorso 11 aprile 2022 a Fairfax, in Virginia, è iniziato l’ultimo atto della vicenda tra Johnny Depp e Amber Heard. I due attori si sono accusati a vicenda di violenza fisica e psicologica e di diffamazione, trasformando il processo in un circo mediatico che ha rischiato di convincere tutti che dalle aule dei tribunali si uscisse con un trofeo da innalzare.

Cosa è successo tra i due? Dopo il primo incontro, nel 2009, sul set del film The Rum Diary, Johnny e Amber sono diventati una coppia fino a che Heard ha chiesto il divorzio nel 2016. Inizialmente si era parlato di “inconciliabilità caratteriale”, ma dopo poco gli ex coniugi hanno intrapreso una vera e propria battaglia legale.

Il culmine della vicenda è stato raggiunto quando l'attore ha denunciato a sua volta l’attrice. La Heard era, come dichiarato dai legali di Depp, colpevole di diffamazione in seguito a un articolo scritto per il Washington Post in cui dichiarava di aver subito anni di abusi senza fare nomi. Da quel momento gli eventi si sono tragicamente susseguiti senza tregua.

Tra ipotesi di violenza e carriere rovinate

Alla prova dei fatti, la vicenda non appare nuovissima per il mondo di Hollywood. Lui molto più famoso di lei, l’attrice lo accusa prima di violenza e poi di averle precluso molte possibilità lavorative. L’uomo, da parte sua, prima la denuncia per diffamazione, poi asserisce che la vicenda sia parte di un piano organizzato per sfruttare la sua fama.

Nel mezzo di tutto ciò parlano televisioni, giornali, social, prime pagine e documentari.

Nel rapido susseguirsi di accuse, il pubblico si è diviso fin dal principio in fazioni opposte.

Lui o lei?

Amber Heard fin da principio è stata descritta come una "povera donna". Prima è stata compatita: vittima indifesa che doveva essere protetta da un uomo violento ed elogiata per il coraggio dimostrato scegliendo di non tacere. Subito dopo è stata trasformata nell’oggetto di una battaglia che quasi sembrava non appartenerle più. In un attimo, poi, è diventata lei la cattiva. La martire si è trasformata in arrampicatrice sociale e l’inversione di rotta è durata il tempo dello sfiorire di una rosa.

Depp nel 2016, all’inizio della vicenda legale, ha assunto il ruolo dell’orco, è diventato immediatamente il "cattivo" delle storie che interpretava.

Solo successivamente qualcuno ha ipotizzato che l'attore sia stato il bersaglio di una donna falsa e calcolatrice che non si era fatta scrupoli pur di far successo.

Alla fine tutti ne sono usciti sconfitti

In tutto questo bailamme mediatico una sola cosa è certa: nessuno ha vinto realmente. Nelle battaglie legali non c’è mai un trofeo da aggiudicarsi alla fine. Le parti in causa possono sentirsi sollevate, possono essere grate a loro stesse per la forza, si può palesare in tutta la sua grazia la giustizia, ma non si vince mai davvero. Non esiste vittoria nei divorzi e non ci sono onori nelle battaglie legali che finiscono per screditare altre vittime.

Amber Heard e Johnny Depp hanno avuto fin da principio i mezzi economici e il giusto sostegno per portare avanti questa lotta.

Le donne e gli uomini fuori dal mondo dello spettacolo solitamente non li hanno. Non esistono riviste patinate e spazi sui grandi quotidiani per le donne che subiscono violenza dentro le mura domestiche. Non esiste pubblica rivalsa per gli uomini ingiustamente accusati.

Nessuno salirà sul podio, Heard e Depp sono diventati entrambi vittime e carnefici di loro stessi. I due personaggi hanno venduto il loro dolore al peggior gossip, ma non ci saranno telecamere puntate sui segni e le cicatrici.

Ora che è finito lo "spettacolo", bisognerà domandarsi se ci saranno ripercussioni sulle accuse di violenza. Terminato questo turbinio di emozioni sarà necessario fare i conti con la paura di denunciare, con le accuse sbugiardate e con l'impossibilità di riabilitare un'immagine erroneamente distrutta.