E' stata annunciata a Palermo nelle scorse ore una collaborazione fra l'A.D.A. (Associazione per i Diritti degli Anziani) ed il Gruppo Scout Palermo 3 M.A.S.C.I.

L'obiettivo di questa sinergia è il supporto ai giovani affetti da sindrome di Down e ai ragazzi portatori di vari handicap attraverso la condivisione di iniziative a sfondo ludico, ricreativo e associativo per sensibilizzare e incentivare il dialogo tra generazioni, ma anche il pieno inserimento sociale.

Il progetto di inclusione intergenerazionale

L'A.D.A., presieduta da Gaetano Cuttitta, e Il Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani, rappresentato dal presidente (magister) Carlo Di Paola, a seguito di un incontro proficuo tra le parti, hanno annunciato la collaborazione in vista di una serie di attività di natura formativa e professionale che "potrebbero rivelarsi un'opportunità spendibile in diversi settori lavorativi", come spiega Cuttitta.

L'iniziativa, dunque, si propone come un'occasione di incontro tra generazioni, per stimolare e suscitare interesse e curiosità verso un ventaglio imprevedibile ed inaspettato di relazioni.

A tal fine, l’A.D.A., che insieme ad altre realtà associative ha costituito una ATS (Associazione Temporanea di Scopo), ha previsto tra i progetti da realizzare l’impiego dei ragazzi con disabilità in attività da svolgere presso il Giardino storico di Maredolce, all'interno del castello arabo omonimo che si trova nel quartiere Brancaccio di Palermo. Il tutto sotto la cura, la tutela e la gestione delle cooperative "So.Svi.Le.", A.D.A. e "Libera...mente", le quali costituiscono l'ATS.

Il castello delle meraviglie

Tale unione di scopo, secondo quanto stabilito dall’atto di concessione gratuita, avrà in uso il castello per svolgere attività ludiche inclusive e di sostegno rivolte alle categorie sociali più svantaggiate per dar loro beneficio di una così importante opportunità.

Ci sarà la possibilità di vivere momenti di aggregazione tra i giovani (con disabilità e non) e gli anziani, risiedenti nel quartiere palermitano di Brancaccio, in un incontro che avrà una doppia valenza: far diventare un luogo di aggregazione quello che era uno spazio storico abbandonato e inoltre trasformare una realtà difficile in un'opportunità di riscatto valida per tutto il territorio e il suo tessuto sociale.

Ancora una volta l'ADA si propone come tramite per la realizzazione di progetti volti all'inclusione sociale delle categorie più deboli quali, ad esempio, gli anziani e i giovani con disabilità, sia fisica che intellettiva.

Un'iniziativa che pone quindi al centro il benessere collettivo, senza frontiere o distinzioni e tanto meno senza discriminazioni, perché il bene comune è un diritto di tutti, nessuno escluso.