Prosegue con grande vigore il cammino verso la riforma della giustizia con annessi procedimenti di amnistia e indulto; l’intervento di martedì alla Camera compiuto dal ministro della giustizia Cancellieri ha di fatto contribuito a riaccendere i riflettori su una delle questioni più delicate che il Governo Letta è chiamato ad affrontare in questo inizio 2014.



I dati forniti dal Ministro sono stati positivi per un verso - 2.000 detenuti in meno nel giro di un mese grazie al dl emergenza carceri di dicembre - ed estremamente allarmanti per l’altro - oltre 9 milioni i processi pendenti tra civile e penale, - ecco che solo una riforma del sistema giustizia potrebbe apportare benefici strutturali e non passeggeri.



Giustizia, amnistia e indulto 2014: Cancellieri accelera, sit-in dei Radicali

Nuove manifestazioni pro amnistia e indulto si sono tenute ieri ed hanno visto come protagonisti i Radicali, sempre più determinati ad imprimere un accelerazione ai lavori parlamentari e a spingere le Istituzioni a calendarizzare la discussione.



Lo stesso ministro della giustizia Cancellieri ha di nuovo ribadito il proprio parere positivo riguardo i provvedimenti di indulto e amnistia, gli unici che consentirebbero all’Italia di adeguarsi agli standard imposti dall’Europa entro i tempi previsti (maggio 2014). L’allarme legato alla riforma della giustizia e al sovraffollamento delle carceri tra l’altro è di quelli da non sottovalutare: il nostro paese si trova al terzo posto in quanto ad emergenza in Europa, dietro solo a Serbia e Grecia, un dato allarmante che ha spinto lo stesso Presidente della Repubblica Napolitano ad esprimersi in favore di indulto, amnistia e riforma della giustizia.

Giustizia, amnistia e indulto 2014: ridotte le pene per piccolo spaccio

Tra le maggiori criticità la norma che regola la detenzione per lo spaccio di droghe leggere, e nella giornata di ieri è arrivato il primo importante passo: la Commissione Giustizia ha infatti approvato un emendamento al dl emergenza carceri che modifica la legge Fini-Giovanardi sulle droghe riducendo multe e pena massima, portata da 5 a 3 anni.



L’emendamento introduce un distinguo tra droghe pesanti e droghe leggere e prevede che il massimo della pena per il piccolo spaccio di cannabis scenda a 3 anni, con la pena minima a rimanere invece invariata (6 mesi); per quanto riguarda le multe, la forbice minimo-massimo 3.000-26.000 euro è stata ridotta a 2.000-12.000 euro.



L’auspicio adesso è che trascorsi i lavori per l’approvazione della legge elettorale, inizino quelli per dar corso ad amnistia e indulto, il tutto accompagnato dalla tanto agognata riforma della giustizia; senza questi interventi l’Italia rischia infatti di farsi trovare impreparata all’esame dell’Europa. Scenario da scongiurare assolutamente anche se non sarebbe la prima volta.