Nel corso della campagna elettorale per le primarie e nel suo primo discorso da segretario del PD, Renzi aveva promesso la sua lealtà verso il governo Letta. Aveva anche promesso una nuova spinta propulsiva della nuova segreteria nell'affrontare i problemi più urgenti ed indifferibili come quello economico e quello della mancanza di lavoro. Naturalmente non potevano mancare nell'elenco dei provvedimenti da adottare quelli relativi ad una nuova legge elettorale ed alla riforma costituzionale.

Improvvisamente, vi è stato un cambio di rotta. Renzi ha puntato la sua attenzione, ritenendoli casi prioritari ed indifferibili da trattare, sullo "ius soli" e sulle "unioni civili". 

Lo "ius soli" (il diritto per gli stranieri di ottenere la cittadinanza italiana per il semplice fatto di nascere nel nostro Paese) e le "unioni civili" (legalizzazione del rapporto tra persone non sposate) saranno certamente problemi importanti, ma non tali da essere anteposti a quelli economici ed a quello della mancanza di lavoro.

Questa scelta del segretario del Partito Democratico è probabilmente frutto di una strategia politica che dovrebbe portarci quanto prima alle elezioni politiche.

Renzi è sicuramente consapevole che il Centrodestra di Alfano non può accogliere positivamente i contenuti delle proposte legislative sullo "ius soli" e sulle "unioni civili". Egli sa che, insistendo su questi due argomenti, Alfano sarà costretto a lasciare il governo, aprendo la strada alle elezioni.

Renzi, però, dovrebbe fare attenzione anche alle correnti interne al PD, soprattutto a quella cattolica anch'essa cauta sulle "unioni civili" ed a quelle dei "rottamati " pronti alla battaglia per la rivincita. Inoltre, in questo modo, non dando tempo ad Alfano di organizzare il Centrodestra per elezioni, porterà questa nuova formazione politica nuovamente nelle braccia di Forza Italia.

Sarebbe molto meglio per il Paese se le forze politiche di maggioranza si impegnassero a lavorare duramente e concretamente per quelle riforme urgenti ed indispensabili sui problemi prioritari come la disoccupazione e la crisi economica.