Sempre più caldo il fronte Amnistia e Indulto 2014: mentre i lavori in Senato e Commissione Giustizia proseguono con oggetto, rispettivamente, decreto svuota carceri e ddl Compagna e Manconi, si stanno consumando gli ultimi atti del governo Letta, un cambio al vertice che potrebbe rimettere in discussione l’intero iter legislativo che sin qui ha interessato i due provvedimenti di clemenza generale.



Sferzato dalle larghe intese e percosso da oppositori interni, il governo Letta ha ceduto, con l’ex Premier che a minuti rassegnerà le proprie dimissioni; al momento si paventa una staffetta col segretario del Pd Matteo Renzi, e qualora la cosa dovesse effettivamente verificarsi il rischio è che l’iter legislativo sin qui prodotto possa essere vanificato, il tutto a causa dello storico ‘no’ del sindaco di Firenze ad Amnistia e Indulto.



Amnistia e Indulto 2014: svuota carceri al vaglio del Senato e ddl Manconi in Commissione Giustizia

Mentre il Senato continua a valutare lo svuota carceri (rammentiamo che c’è tempo sino al 21 febbraio per la conversione, pena la decadenza del decreto), in Commissione Giustizia continuano le discussioni sui ddl presentati fra gli altri da Manconi, Compagna e Buemi. Dopo le critiche mosse ai provvedimenti dal M5S, nella giornata di ieri si è registrato un altro interessante intervento, quello del senatore Pd Felice Casson, stando al quale anche in passato è stato dato corso all’Indulto ‘i cui effetti si sono però vanificati nel giro di un paio di mesi’.



Casson ha sottolineato che il Pd non è contrario ad Amnistia e Indulto in toto, ritenendo però prioritaria una riforma del sistema giustizia, il cui meccanismo di funzionamento non fornisce al momento garanzie affidabili.

Amnistia e Indulto 2014: un governo Renzi potrebbe cambiare le carte in tavola

In mezzo a dibattiti, meeting e riunioni fiume, le posizioni su Amnistia e Indulto si sono negli ultimi mesi polarizzate, con il deciso ‘no’ imposto da Matteo Renzi a risaltare sugli altri per fermezza e categoricità. Il segretario del Pd ritiene infatti che le Istituzioni, specie in un momento delicato come quello attuale, non possono permettersi di lanciare messaggi amorali o negativi come quelli che deriverebbero dal riversare i detenuti fuori dalle galere perché sovraffollate.



Non solo Renzi, ma anche il nuovo pool di ministri potrebbe contribuire a cambiare le carte in tavola: in questi mesi abbiamo infatti assistito alle mosse del ministro della giustizia Cancellieri, mostratasi favorevole ad adottare Amnistia e Indulto in questo 2014 purchè i due provvedimenti fossero però accompagnati da un riassetto del sistema giustizia. Non è allora detto che il successore voglia proseguire nello stesso solco tracciato dall’attuale guardasigilli, con la conseguenza che l’iter legislativo sin qui prodotto potrebbe essere vanificato o quantomeno ridiscusso.



Esistono altre vie oltre ad Amnistia e Indulto 2014 per venire incontro ai paletti imposti dall’Europa e far rientrare così l’emergenza carceri? Se si, toccherà ai membri del nuovo esecutivo scoprirlo.