Bebbe Grillo aveva consigliato di adottare una linea dura contro chi non la pensasse come lui e così è stato. Luis Alberto Orellana, Fabrizio Bocchino, Lorenzo Battista, Francesco Campanella, che avevano osato criticare il comportamento di Beppe Grillo durante le consultazioni con Matteo Renzi di alcuni giorni fa, sono stati buttati fuori dal partito.



Le votazioni che erano state fatte sul blog di Beppe Grillo, hanno visto la partecipazione di oltre 43000 iscritti al partito M5S: quasi trentamila hanno ratificato l'espulsione e poco più di tredicimila hanno votato contro.

Oltre ai senatori espulsi, un'altra decina d'iscritti al Movimento 5 Stelle ha manifestato l'intenzione di andarsene; il gruppo di Montecitorio è destinato a diminuire drasticamente, ma questo non preoccupa il leader Beppe Grillo, che anzi dichiara che saranno di meno ma molto molto più coesi.



In Parlamento è scoppiato un parapiglia, con tanto di urla e offese colorite, una senatrice è stata appellata con il nome di 'cagna' e i politici M5S minacciano di andarsene via in blocco. Maurizio Romani dichiara che le cose nel partito sono cambiate e che non se la sente di seguire delle scelte che in coscienza non condivide. Orellana ha detto che si dimetterà e che non è vero, come ha detto Beppe Grillo, che guadagna ventimila euro al mese.





Alessandra Bencini lascia l'assemblea in lacrime perché è stata offesa gravemente e con lei se ne vanno indignate altre rappresentanti M5S. Sono numerosi i senatori che vorrebbero andarsene dal palazzo, tuttavia è probabile che decidano di restare proprio per fare la guerra a Beppe Grillo. Non è da escludere l'ipotesi della creazione di un nuovo gruppo, come dice Lorenzo Battista, e si parla addirittura di firme falsificate, con Maurizio Santangelo accusato da Mario Giarrusso di avere falsificato le firme alla proposta di sfiducia per i ministri Federica Guidi (sviluppo economico) e Giuliano Poletti (lavoro).