Una patrimoniale potrebbe arrivare nel 2014, portata da Matteo Renzi e dal suo nascente governo con l'obiettivo di finanziare una delle tante misure che il premier in pectore ha in mente per rilanciare l'economia. Una manovra che è stata fortemente sollecitata da alcuni degli sponsor e dei consiglieri più ascoltati da Renzi, in primis il finanziere Davide Serra.

Per il momento, quello che è quasi certo è che Matteo Renzi alzerà la tassazione sulle rendite finanziarie, che dal 20% potrebbe salire al 22%, anche se qualcuno si spinge a parlare addirittura del 28%.

Un aumento, dal quale comunque saranno esclusi bot e cct, che servirà per finanziare il taglio del 10% dell'Irap per le aziende che assumono. Questa, però, non sarebbe una vera e propria patrimoniale, semmai una mini-patrimoniale; come già ha fatto il governo Monti che per primo ha alzato la tassazione sulla rendita finanziaria.

L'obiettivo di Renzi potrebbe infatti essere quello di arrivare a una vera e propria patrimoniale, un prelievo sui conti correnti dei più abbienti, per finanziare l'abbassamento delle tasse ai ceti più deboli. Una manovra che è stata per lungo tempo invocata come necessaria, che sembrava che il governo Monti dovesse prendere, ma che infine non si fece, nonostante le pressioni europee.

Ora il governo Renzi potrebbe riprovarci con una patrimoniale 2014, anche se per riuscirci il premier deve prima superare un ostacolo: Angelino Alfano e il suo Nuovo Centrodestra che hanno fatto sapere che non appoggerebbero mai una misura del genere.