La sinistra italiana, specie quella che fa capo al Pd (ricordiamo per i più disattenti il maggior partito italiano di area di centro-sinistra) è in realtà covo di ex democristiani decisi a fare sentire la loro voce. E proprio da un ex deputato del PD, Mario Adinolfi, tra i primi sostenitori del premier Renzi, arriva una iniziativa destinata a fare discutere, e si spera, i superstiti sostenitori del PD di sinistra. Ammesso che ancora esistano.
Ebbene la sobria iniziativa dell'ex deputato PD, ripresa dal "Fatto Quotidiano", filo-renziano e vicino all'ex sindaco di Firenze per formazione e mentalità cattolica, riguarda, pensate un po', l'istituzione di una rete di circoli territoriali contro nientemeno che il "caos etico", chiamata "Voglio la mamma".
La spiegazione dettagliata, purtroppo, di ciò che queste reti andranno a costituire è affidata a una nota, che ha l'indubbio vantaggio di non potere diventare rossa di vergogna. Si tratterà, recita la nota, di una rete contro matrimonio omosessuale, aborto, eutanasia, utero in affitto e fecondazione eterologa. Insomma: di tutto di più, se si tratta di intralciare la libertà individuale privata. A formarla sono genitori provenienti da tutta Italia tra i 28 e i 52 anni. Inoltre, afferma Adinolfi, in un toccante appello al Presidente del Consiglio in carica: "Renzi rifletta. Serve a sinistra una nuova resistenza per tutelare vita e famiglia". Come se già dalla destra italiana e dagli ambienti conservatori cattolici la resistenza non sia già abbastanza dura e scorretta. Evidentemente per molti sedicenti sostenitori della sinistra in Italia, tutto questo non è ancora abbastanza.
La domanda sorge dunque spontanea:"Quosque tandem..?"
La risposta, a giudicare dalle parole dello stesso Adinolfi, che ha evidentemente deciso di non risparmiarci nulla nonostante le giornate di festa di questi giorni: "con il libro e l'associazione intendo invitare la nuova sinistra a avviare una nuova resistenza: non si può scivolare nel caos etico, accettando che sia la magistratura grossetana a varare il matrimonio omosessuale o quella lombarda a dare semaforo verde all'utero in affitto. Sono temi che la politica deve fare propri".
E per aiutare la nuova sinistra italiana a fare luce su questi temi, o a fare oscurità a seconda dei punti di vista, il nostro prode Adinolfi ha creato l'associazione "Voglio la mamma". Affinchè qualcuno, di grande e grosso come lui, si possa battere per la difesa e la tutela dei più deboli, in particolare "Dei bambini che hanno diritto a una madre e a un padre e non a un 'genitore 1 e genitore 2′, dei bambini che non possono essere abortiti per partecipare a un Grande Fratello o scambiati nell'utero per l'eterologa di qualche sciatto apprendista stregone, ma anche degli anziani malati che non possono essere eliminati con il cloruro di potassio pensando che quella sia una frontiera della libertà e della donna indiana o ucraina che non deve essere costretta a vendere la propria dignità di madre e il proprio figlio perché dei ricchi occidentali se li comprano, insomma a difesa dei senza voce erigiamo il muro della nostra nuova resistenza".
Se questa è la nuova sinistra italiana, signori, sarà meglio che la destra corra ai ripari se non vuole essere superata sui suoi temi tradizionali, da questa sinistra davvero in caos etico totale. Anche se in questo caso i matrimoni gay o la fecondazione eterologa non centrano nulla. Centra semmai la definizione della propria identità politica irrimediabilmente perduta. Ma per risolvere tale problema, Adinolfi è forse l'ultimo tipo di persona di cui la sinistra potrebbe avere bisogno.
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