Nella giornata di giovedì 24 luglio, la Camera ha apporvato il decreto legge che dovrà risarcire i detenuti che hanno vissuto in condizioni di sovraffollamento. I voti favorevoli sono stati 305, mentre 110 i contrari: tra di essi spiccano senza alcun dubbio le voci di Lega Nord e Movimento Cinque Stelle. Ora la parola passa al Senato e, in caso di parere positivo, il decreto legge verrà convertito definitivamente in legge. Dopo l'ultimatum dato all'Italia con la nota sentenza Torregiani per le disumane condizioni di vita nelle carceri, il Governo ha deciso di varare un provvedimento per evitare che molti altri detenuti si appellassero alla Corte Europea per i Diritti dell'Uomo per ottenere giustizia.

E' stato così ideato il decreto per i risarcimenti dei detenuti che permette alle persone che hanno vissuto in condizioni disumane di ottenere uno sconto di pena di un giorno ogni dieci vissuti in sovraffollamento. Per chi invece non è più possibile questa modalità (soprattutto per chi ha già scontato la propria colpa), il risarcimento è invece pari a 8 euro per ogni giorno vissuto ai limiti della sopportazione.

Decreto legge risarcimento ai detenuti: il no di Lega e M5S

Assolutamente contrari alla proposta del Governo, la Lega Nord e il Movimento Cinque Stelle. La Lega ha considerato il provvedimento una "paghetta ai delinquenti", lanciando per aria in aula delle finte banconote da 8 euro.

Il Movimento di Beppe Grillo ha invece considerato i recenti decreti rivolti alle carceri, dei casi di "indulto mascherato". Di parere assolutamente contrario i Radicali Italiani, che continuano la loro lotta a favore dei provvedimenti di amnistia e indulto per risolvere la situazione delle carceri italiane. Secondo loro, otto euro è il prezzo di un giorno di tortura e non è quindi sufficente a risolvere una situazione ai limiti della decenza umana. Per questo motivo la Segretaria Rita Bernardini, Marco Pannella e altri esponenti continuano lo sciopero della fame (e in alcuni casi della sete) che dura ormai da quasi un mese.