Il tema dell'amnistia e dell'indulto è stato protagonista negli ultimi tempi di continui annunci, spesso in un senso e poco dopo tempo nell'altro. Il Governo è dunque chiamato a intervenire per numerose ragioni.

La prima è la pressione che riceve dall'esterno, ovvero dalla Corte di giustizia europea e dagli altri organismi politici europei. Nel corso dei mesi passati l'Italia è stata infatti chiamata ad organizzare un piano di riforma del sistema carcerario che sappia garantire i diritti civili dei detenuti.

Ovviamente esistono anche pressioni interne, soprattutto se si vede il tutto come conseguenza di migliaia di ricorsi da parte dei detenuti che denunciano condizioni di detenzione incivili a partire dalla mancanza di spazio vitale fino all'inesistenza di adeguate prestazioni mediche passando per il sovraffollamento delle celle e per la mancata manutenzione delle strutture.

Il Governo ha promesso all'UE un rapido intervento e si prepara a varare diverse riforme

Per rispondere efficacemente ai problemi appena elencati il Governo Renzi ha deciso di intervenire su diversi capitoli di riforma. Quello più ampio è senz'altro il tema della riforma complessiva della Giustizia.

Questa dovrebbe prevedere uno snellimento della giustizia civile e penale, a partire dalla semplificazione degli iter processuali fino allo sfoltimento vero e proprio delle procedure di giustizia per i reati minori. Saranno inoltre concessi dei risarcimenti per tutti coloro che hanno sofferto di condizioni carcerarie ingiuste, così come previsto dagli accordi del Paese con l'UE.

Si apre all'indulto e all'amnistia per i reati minori

Proprio per i reati minori si apre la prospettiva di un indulto, che dovrebbe concretizzarsi secondo le indiscrezioni più recenti (apparse sui principali quotidiani nazionali) entro la scadenza del 21 luglio.

Nella pratica, in tale data dovrebbe concretizzarsi la proposta di legge presentata dal Senatore Ciro Falanga di Forza Italia, che potrebbe prevedere l'amnistia o l'indulto per coloro che risultano detenuti in seguito alle conseguenze della legge Fini Giovanardi.

Si tratta di una misura che potrebbe contribuire ad un primo sfoltimento delle carceri, migliorando così la situazione di sovraffollamento divenuta ormai intollerabile per i carcerati e di difficilissima gestione da parte del personale di servizio.