Sono iniziate questa mattina al Senato della Repubblica, presieduto da Pietro Grasso, le dichiarazioni di voto sul ddl per le riforme costituzionali, predisposto del ministro per le Riforme e i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi (Pd) e in buona parte modificato dalla commissione Affari costituzionali del Senato presieduta da Anna Finocchiaro (Pd). La riforma costituzionale che si appresta ad approvare il Senato dando l'ok al ddl Boschi prevede, tra l'altro, la tanto discussa riforma del Senato (che dal 2018 non sarà più elettivo e sarà composto da 100 membri) e l'abolizione delle Province, ma anche nuove norme per la concessione di provvedimenti generali di clemenza ad efficacia retroattiva, come indulto e amnistia.

Il potere di concedere amnistia e indulto dal 2018 sarà esclusivamente nelle mani della Camera dei Deputati, non ha nessun potere su indulto e amnistia il nuovo Senato.

Riforme, giustizia, indulto e amnistia: M5s di Beppe grillo contro Patto del Nazareno tra Renzi e Berlusconi

E a proposito di giustizia, amnistia e indulto 2014 dopo la mancata audizione di ieri in commissione Giustizia a Palazzo Madama del guardasigilli Andrea Orlando (Pd) si attende dall'ufficio di presidenza della commissione presieduta da Francesco Nitto Palma (FI) la convocazione ufficiale della prossima seduta, che probabilmente a questo punto sarà aggiornata al mese di settembre; si prevedono di nuovo all'ordine del giorno l'esame congiunto dei quattro ddl per indulto e amnistia 2014 e la nuova audizione del ministro Orlando sulle linee guida della riforma della giustizia del Governo Renzi che sarà pubblicata su internet entro il 20 di agosto, il testo definitivo con tutti gli articolati dovrebbero invece essere pronti entro settembre quando la riforma giustizia 2014 potrà già essere portata all'esame del Parlamento.

Nel frattempo il ministro della Giustizia continua a confrontarsi con avvocati, magistrati, poliziotti penitenziari, parlamentari e partiti politici per un confronto sulla riforma giustizia 2014. Ieri, dopo Forza Italia di Silvio Berlusconi, il guardasigilli ha incontrato le delegazioni parlamentari del Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale di Giorgia Meloni, della Lega Nord di Matteo Salvini, di Sel di Nichi Vendola e una delegazione di Italia dei Valori di Ignazio Messina, il movimento fondato da Antonio Di Pietro che non è più in Parlamento.

Del possibile accordo per la giustizia e per indulto e amnistia tra Renzi e Berlusconi nel quadro del Patto del Nazareno hanno parlato ieri anche i parlamentari del Movimento 5 stelle al termine dell'incontro con il guardasigilli. "Il ministro della Giustizia Orlando - hanno riferito all'Ansa gli esponenti M5s che hanno incontrato il guardasigilli per un confronto sulla riforma giustizia - è stato prima evasivo e poi ha negato che la giustizia sia all'interno del Patto del Nazareno".

All'incontro hanno partecipato i parlamentari grillini Andrea Colletti, Alfonso Bonafede, Maurizio Buccarella ed Enrico Cappelletti. "In un primo momento su questo punto il ministro Orlando - ha raccontato ai giornalisti il deputato Andrea Colletti, componente della commissione Giustizia di Montecitorio - è stato evasivo. Poi ha detto - ha aggiunto Colletti - che la giustizia non è un tema vincolante rispetto alla riforma costituzionale. Ma la versione dell'altro contraente del patto è diversa - è l'opinione del Movimento 5 stelle - e nessuno conosce il documento del Patto del Nazareno. Quindi - hanno concluso i grillini - il dubbio resta ed è giusto che ci sia".