I sondaggi sulla Lega Nord continuano a regalare buone notizie al suo leader Matteo Salvini e ai militanti del Carroccio. E sembrano già lontani i tempi degli scandali, degli scontri tra maroniani e bossiani, del tesoriere Belsito e di quella che fu soprannominata la "traversata del deserto". Traversata di cui si è occupato in prima persona Roberto Maroni, che poi, una volta conquistata la poltrona di governatore della Lombardia, ha ceduto lo scettro a Matteo Salvini (che ha sconfitto senza troppe difficoltà Umberto Bossi nelle primarie per decidere il segretario).

Questo velocissimo riassunto della storia recente del Carroccio serve soprattutto per inquadrare i risultati che i sondaggi di oggi attribuiscono alla Lega Nord, in particolare le rilevazioni Ixè trasmesse stamane ad Agorà. Il partito guidato da Salvini viaggia attualmente all'8,3%. Non si tratta di una percentuale molto diversa da quella di settimana scorsa (8%), ma che lo stesso evidenzia la crescita del partito di Matteo Salvini settimana dopo settimana. La Lega Nord è ormai tornata ai livelli dei suoi tempi d'oro.

I sondaggi sulla Lega Nord sono infatti molto superiori ai risultati che il partito ha conseguito nelle ultime elezioni: se alle elezioni politiche del 2013 la Lega si era fermata al 4%, se alle elezioni europee 2014 aveva conseguito un comunque importante 6%; ecco che l'8% che potrebbe raggiungere se si votasse oggi sarebbe un risultato che da molto tempo non si vedeva, e che potrebbe ulteriormente essere incrementato dalla manifestazione contro Mare Nostrum in programma a Milano per domani, 18 ottobre.

Il consenso in costante aumento della Lega Nord, causato anche dalla contemporanea crisi di Forza Italia (che gli ultimi sondaggi danno al 15%), sta avendo una seconda conseguenza: secondo molti, Matteo Salvini sarebbe pronto ad abbandonare i confini della Padania, lanciando una sorta di Front National italiano alleandosi con Fratelli d'Italia e altri gruppi minori della destra estrema.

Lasciando così da parte le rivendicazioni autonomiste e puntando tutto sul "no-euro" e la lotta all'immigrazione. Sempre in quest'ottica, una seconda mossa sarebbe l'imminente (forse già questo sabato) lancio di un partito omologo della Lega Nord, ma pensato per il sud Italia, che potrebbe chiamarsi Lega dei Popoli.