I sondaggi sul Movimento 5 Stelle degli ultimi mesi hanno tutti sottolineato una cosa: il partito di Beppe Grillo si è arenato, e non sembra più in grado di raggiungere la straordinaria quota di consensi che era stato capace di conquistare solo l'anno scorso. Gli ultimi sondaggi pubblicati, quelli Ixè e quelli Swg, danno il M5S rispettivamente al 20,9% e al 19,9%. Si tratta di risultati comunque importanti, che confermano ancora una volta come il movimento di Grillo e Casaleggio sia di gran lunga il secondo partito in Italia. Eppure i sostenitori pentastellati non possono essere soddisfatti di questo risultato.
I sondaggi sul Movimento 5 Stelle, infatti, riportano numeri che sono largamente inferiori a quanto ottenuto dal M5S nelle elezioni politiche 2013, quando riuscì a conquistare addirittura il 25% dei voti, sorprendendo tutti. L'entusiasmo che ne seguì fece pensare che in breve tempo quel partito sarebbe potuto diventare il più importante in Italia. Tanto che iniziò una sorta di lunghissimo conto alla rovescia in attesa delle elezioni europee 2014, dove sarebbe dovuta avvenire la resa dei conti con il Partito Democratico. Sappiamo come andarono le cose: il Pd di Matteo Renzi superò il 40% e il Movimento 5 Stelle si arrestò su un deludente 21,1%.
Dal momento che molti analisti definiscono il Movimento 5 Stelle "l'unica opposizione", ci si sarebbe aspettati che, negli ultimi mesi, fosse stato in grado di catalizzare attorno a sé il malcontento che anche il governo Renzi, come inevitabilmente avviene a ogni governo, ha generato.
E invece i sondaggi mostrano il M5S sempre inchiodato a quel 20% circa, una percentuale che nemmeno la grande kermesse al Circo Massimo ha smosso, com'è possibile?
Le cause sono probabilmente duplici: da una parte gli elettori meno passionari non riescono a essere attratti da una forza politica che, secondo l'accusa di molti, è ripiegata su se stessa e sta facendo un'opposizione sterile, senza essere in grado di incidere sull'agenda politica del paese.
Inoltre, il Movimento 5 Stelle continua a essere attraversato da forti tensioni, che coinvolgono anche personaggi di primo piano come il sindaco di Parma Pizzarotti. Solo per citare gli ultimi episodi, è molto probabile che le accuse pesantissime a Luis Orellana e l'espulsione dei quattro militanti "colpevoli" di aver issato uno striscione di contestazione durante la manifestazione del Circo Massimo trasmettano un'immagine troppo radicale e troppo conflittuale del Movimento 5 Stelle, allontanando gli elettori più moderati.