Secondo la Magistratura il deputato del Partito Democratico Marco Di Stefano, avrebbe comprato in soli quattro mesi di tempo la laurea in Scienze Giuridiche, pagando la somma di 12mila euro, ma la cosa più grave sarebbe che trattasi di soldi pubblici della Regione Lazio, utilizzati dal parlamentare quando era Assessore all'Istruzione. Ad accertare il reato sono stati i Carabinieri del Reparto Operativo di Roma all'interno di un'indagine espletata a carico di varie società ed imprenditori. Il parlamentare, avrebbe comprato tutti gli esami di laurea presso un'università telematica nella facoltà di 'Scienze Giuridiche' a tempo di record (4 mesi), ha pagato una somma che si aggira intorno ai 12mila euro, addebitando l'importo alla Regione Lazio, ma nel curriculum di Di Stefano depositato alla Camera dei Deputati, risulta un titolo di studio con Diploma Liceo Scientifico.

La Procura di Roma aveva già ipotizzato a suo carico il reato di 'corruzione' per una tangente di due milioni di euro, pagata da due imprenditori, Daniele e Antonio Pulcini per far andare in porto un affare nel campo immobiliare. Il fatto inquietante contestatogli dal Procuratore Aggiunto Nello Rossi e documentato nell'inchiesta presentata in questi giorni, è che lo stesso Di Stefano, avrebbe ricattato i suoi colleghi del PD dopo aver raccolto un dossier nei loro confronti.

Alcune intercettazioni telefoniche testimoniano le minacce del parlamentare nei confronti dei politici, accusati di aver falsato le elezioni primarie, secondo Di Stefano esisterebbero documenti cartacei che comprometterebbero la situazione politico - professionale di molti appartenenti il Partito Democratico.

L'ex Assessore della Regione Lazio, verrà interrogato dal Pubblico Ministero nella giornata di martedì 2 dicembre e nell'occasione dovrà spiegare la vicenda legata al pagamento degli esami di laurea e i dati relativi alla presunta tangente elargita da Pulcini, che serviva a favorire affitti milionari di alcuni immobili di proprietà. Una situazione giudiziaria alquanto complicata e difficile da sbrogliare in quanto le accuse sono molto pesanti e confermate da documenti cartacei e intercettazioni telefoniche.