La riforma delle Pensioni è uno degli obiettivi del governo Renzi e dovrà essere raggiunta quanto prima anche per poter annullare quanto di sbagliato era stato fatto con la legge Fornero. In realtà, alcune modifiche sono state già effettuate rispetto a quella legge; ora il ministero del Lavoro, quello del Tesoro e l'Inps stanno lavorando per riformare il sistema pensionistico, sistema che necessita di modifiche urgenti per correggere gli errori della legge voluta da Monti-Fornero. L'idea è quella di considerare solamente l'anzianità contributiva dei lavoratori fissandola a 41 anni, svincolandola dai limiti di età.

Questa decisione risolverebbe la questione esodati, al momento senza lavoro e senza pensione. Ricordiamo che sono circa 4.000 i lavoratori della scuola che sono ancora in attesa di andare in pensione e che, allo stesso tempo, sono senza un lavoro. La riforma dovrebbe prendere in considerazione anche il prestito pensionistico di cui si sente parlare ormai da diverso tempo. Per tutti i lavoratori che vanno in pensione prima del previsto potrebbe spettare un assegno da 700 euro al mese. Il totale di quanto ricevuto sarà restituito a rate nel momento in cui si raggiungono i requisiti della pensione. Potrebbe essere un piccolo aiuto soprattutto in questo periodo di crisi economica.

Un altro provvedimento che dovrebbe essere approvato è quello dell'introduzione della 'busta arancione'. In pratica sarà lo strumento per conoscere, con un documento che arriverà via posta oppure online, la situazione propria dei contributi versati e la simulazione di quanto sarà la futura pensione. In questo modo ognuno di noi avrà la possibilità di scegliere quando smettere di lavorare. Un'ultima notizia è quella che, per l'anno prossimo, non ci saranno aumenti delle pensioni. Un piccolo aumento è previsto sulla pensione minima lorda: l'importo salirà dai 500,88 euro (del 2014) ai 502,38 euro (del 2015) mensili. Vedremo se il governo Renzi deciderà di 'mettere mani' agli importi pensionistici del prossimo anno.