Tornano all'attenzione dell'opinione pubblica i provvedimenti connessi ad Amnistia e Indulto 2015 dopo la notizia della scarcerazione con annesso risarcimento ad un detenuto del carcere fiorentino di Sollicciano. L'ordinanza della Dott.ssa Susanna Raimondo ha statuito che nel penitenziario in questione l'uomo ha subito una detenzione 'inumana e degradante', atto al quale, per effetto delle recenti disposizione UE, ha fatto seguito la corresponsione di una forma di indennizzo pecuniaria. Ad aver esultato in primis i Radicali, che oltre ad aver salutato la cosa come 'l'espressione di un barlume di lucidità nella giustizia italiana' hanno rilanciato il tema connesso ad Amnistia e Indulto 2015 evidenziando come una scarcerazione di massa - effettuata a fronte di determinate norme e con gli opportuno distinguo tra reato e reato - sia la sola via per risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri italiane.
Sul fronte istituzionale si registra la permanenza in calendario del dibattito sui ddl riguardanti i due provvedimenti di clemenza generale, ma i lavori continuano a procedere con una lentezza esasperante. E mentre arriva l'atto ufficiale che dispone la chiusura degli OPG ci si interroga sul ruolo che potrà avere il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che come fatto in passato da alcuni sui predecessori potrebbe invitare le Camere a riflettere sull'emergenza carceri.