E' pronto il decalogo anti-tangenti destinato agli enti della Pubblica Amministrazione e a tutte le società pubbliche. Dopo gli episodi legati all'Expo 2015 e il nuovo scandalo che ha coinvolto i vertici del Ministero delle Infrastrutture, con le conseguenti dimissioni del ministro Lupi, il governo accelera sul fronte della lotta alla corruzione con una direttiva, firmata dal ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, e dal presidente dell'Autorità anti-corruzione, Raffaele Cantone, che è un vero e proprio manuale per prevenire ed individuare gli episodi di corruzione.

Corruzione nella Pubblica Amministrazione: rotazione degli incarichi e incompatibilità

Secondo il decalogo anti- tangenti predisposto da Padoan e Cantone, ogni ente dovrà individuare un dirigente responsabile del piano anti-corruzione, scelto tra quanti abbiano "dimostrato nel tempo un comportamento integerrimo", tenendo conto anche di eventuali incompatibilità, e dovrà dare al piano adeguata pubblicità attraverso la sua pubblicazione sul sito web dell'ente o dell'azienda. Per quanto riguarda le norme specifiche, raccolte in un documento di dodici pagine, queste le principali novità introdotte:

Corruzione nella Pubblica Amministrazione: a chi si applica

Il decalogo anti-tangenti studiato per combattere il fenomeno della corruzione nella Pubblica Amministrazione, si applicherà alle aziende non quotate che sono sotto il diretto controllo del Ministero delle Finanze come, ad esempio, Expo 2015, Rai, Anas, Enav, Invitalia e decine di altre.

Tra qualche settimana, dopo un confronto con la Consob, la direttiva sarà valida anche per le società quotate in Borsa e/o con una forte partecipazione da parte del Tesoro, come Enel, Eni, Poste, Ferrovie dello Stato e Finmeccanica.

Il testo diventerà pienamente operativo dopo una rapida consultazione in rete grazie al fatto che trova fondamento nell'ambito della legge Severino che prevede di estendere le misure di prevenzione della corruzione a soggetti controllati dalle amministrazioni pubbliche.