Le contestazioni ad un leader politico durante pubblici comizi sono un fatto storico. Succedevano già durante la Prima Repubblica, ma dalla contestazione allo scontro diretto e fisico la differenza è tanta. Il tour itinerante di Salvini, per la campagna elettorale per le prossime regionali del 31 maggio a sostegno dei vari candidati della Lega, sta diventando un problema ovunque. Gli ultimi avvenimenti durante i comizi in Toscana sono la prova tangibile del clima teso che si è venuto a creare. Cortei di persone distanti politicamente ed ideologicamente, dalle posizioni del leader del carroccio non perdono occasione per contestare e tentare di non far parlare Salvini, a volte anche con la forza.

A Massa per esempio i dimostranti hanno cercato di sfondare il cordone di forze dell'ordine per avvicinare il palco, scatenando la dura reazione delle forze dell'ordine che hanno contuso due persone (sembra un padre ed un figlio). A Viareggio invece duecento manifestanti hanno accerchiato la macchina di Salvini prendendola a calci e pugni. Salvini dal canto suo è sceso dalla macchina cercando di interloquire con i contestatori ma grazie all'intervento delle forze di polizia si è scongiurato il peggio. Bisognerebbe smorzare i toni per non far diventare la campagna elettorale un campo di battaglia. I comizi di Salvini, per quanto duri e provocatori (ma nella legalità) non possono essere usati come scusa per uno scontro tra diverse correnti di pensiero.

La reazione del mondo politico però non è unanime a favore del successore di Bossi. Il Governatore della Toscana, Rossi, ha detto che Salvini è un provocatore ed un incendiario che fa proposte ricche di demagogia. Non ha giustificato i contestatori ma poco ci mancava. Alfano Ministro dell'Interno ha detto che difenderà la libertà di parola di tutti e quindi anche di Salvini nonostante non condivida le posizioni.

Anche Renzi ed altri esponenti del PD hanno stigmatizzato le contestazioni esprimendo solidarietà a Salvini. Sta di fatto che a Salvini sembra essere toccato il destino dell'ex Premier Silvio Berlusconi che era sempre contestatissimo durante i suoi pubblici interventi. L'importante e che non si sfoci nella violenza, la stessa che porto' Berlusconi ad essere ferito da una statuetta quando per uno scherzo del destino, Ministro dell'Interno era un leghista, Maroni.