Sembra passata una vita da quando Pannella si batteva nelle piazze per la legalizzazione eppure ad oggi, la lotta dell'antiproibizionismo prosegue con rinnovato vigore. Dopo l'inversione di rotta dello Sato numero uno della lotta alla canapa - gli Stati Uniti - qualche spiraglio sembra aprirsi anche qui, addirittura in Paese conservatore e restrittivo come l'Italia. Solo pochi giorni fa è stata presentata una proposta di legge per la liberalizzazione della cannabis che ha raccolto il favore di ben 200 parlamentari.

Acquistare cannabis al dettaglio in un coffee-shop come ad Amsterdam, sviluppare il pollice verde innaffiando promettenti piantine, fumare con gli amici e addirittura gestire un vero "cannabis social club" sul modello spagnolo, sono solo alcuni dei possibili dei risvolti di una proposta di legge che, malgrado i vuoti tentativi degli anni passati, rappresenta un segnale di apertura significativo.

Non un appello di poche esigue minoranze, ma un nutrito gruppo di ben 200 parlamentari (già ribattezzato come "partito della cannabis"): democratici, vendoliani e grillini (e anche qualche piddino) hanno già discusso nell'intergruppo parlamentare presieduto del senatore Benedetto Della Vedova l'ultima bozza del progetto per cui si chiede la calendarizzazione già prima dell'estate.

Questa vera e propria rivoluzione prevede l'accesso al consumo personale attraverso due possibili strade: l'autoproduzione e il mini circolo per fumatori sul modello spagnolo. Nel primo caso il fumatore casalingo potrà ospitare, curare e portare a maturazione in casa propria un massimo di cinque piantine, nel secondo caso invece l'unica restrizione all'accesso del club sarà l'essere esente da qualsiasi condanna per traffico di stupefacenti.

Attenzione però: per coltivatori e gestori permane però il divieto di vendita perché costituirebbe comunque reato di spaccio. Ma non solo: sebbene la notizia faccia sicuramente sorridere in tanti, l'aspetto più interessante della proposta di legge per legalizzare la canapa è quello commerciale: campi interi coltivati ad uso intensivo autorizzati dall'agenzia delle dogane e dei monopoli con lo scopo di fare cassa.

Il giro d'affari sarebbe enorme - dai 12 ai 24 miliardi di euro - e si otterrebbe il doppio risultato di recuperare ingenti risorse e infliggere un duro colpo alle mafie.

Il prodotto sarebbe esclusivamente destinato ai coffee-shop italiani che venderanno solo marijuana e hashish e solo a soggetti maggiorenni. Sarà comunque vietato il consumo al di fuori dei club e delle mura domestiche e il limite massimo consentito di detenzione sarà di 5 grammi lordi, 15 se al riparo delle mura domestiche. Insomma, per la lotta al proibizionismo la proposta c'è e si va verso la lotta vera con tanto di Ncd già pronto a fare le barricate.