Dopo la strage nella quale sono morti nove afroamericani, sei donne e tre uomini tra cui il reverendo della chiesa in cui è avvenuta la sparatoria nello Stato del South Carolina, il presidente Obama con un tweet di oggi fa sapere il numero di morti per arma da fuoco per popolazione negli Stati Uniti rispetto a Francia, Giappone e Israele. I dati che emergono sono allarmanti, Negli States si uccide addirittura del 297% in più del Giappone. Subito dopo la strage il presidente americano ha invocato un revisione della vendita di armi negli Stati Uniti.
Durante la conferenza dei sindaci americani a San Francisco Obama ha asserito che questi drammatici episodi "lacerano il tessuto di una comunità". Però è risaputo quanto siano potenti le lobbies delle armi e quanto sia difficile far approvare una legge che limiti la vendita delle stesse.
Purtroppo però a Detroit c'è stata un'altra sparatoria in cui è morta una persona e sono rimaste ferite altre nove. Il bilancio avrebbe potuto essere molto più grave, visto che è avvenuta ad una festa all'aperto nella quale partecipavano quattrocento persone. In America spesso la detenzione di armi si mischia con la questione razziale che, pur essendo diminuita nel corso degli anni, non è mai sopita. L'assassino di Charleston - Dylann Roof - ha simpatie verso gli ex Stati confederati e a suo dire voleva scatenare una "guerra razziale" e cercare di mettere il Nord del Paese contro il Sud.
Una guerra che appare alquanto improbabile ai giorni nostri, ma Roof sembrava crederci, come scriveva nel sito lastrhodesian.com. Su questo blog non solo gli afroamericani erano presi di mira, ma anche ebrei, ispanici e altre minoranze che vivono negli Stati Uniti. Insomma, un manifesto in difesa della "razza bianca".
Nel suo piano il giovane killer ha anche provato a suicidarsi, ma sembra che avesse finito i proiettili.
Comunque la chiesa di Charleston ha riaperto le porte gridando no al razzismo. La piccola cittadina del Sud degli Stati Uniti è conosciuta come "Holy city" (la città santa), a causa delle numerose chiese che vi sono presenti. Fuori dalla chiesa, migliaia di persone si sono riunite per protestare contro l'esposizione della bandiera sudista, e una petizione sul sito MoveOn sta raccogliendo firme per la sua esposizione.