Come era prevedibile, il caso del presidente Crocetta e delle intercettazioni shock rivelate daL'Espresso non poteva di certo chiudersi in pochi giorni. Dopo un ridicolo via vai di notizie contrastanti, tra cui le secche smentite della Procura sulla stessa esistenza di dette intercettazioni, il presidente Crocetta passa all'attacco per bocca del suo avvocato Vincenzo Lo Re. In una conferenza stampa di fuoco, il legale del presidente della Regione Sicilia ha affermato che si procederà per via civile - certamente più snella ed efficace di quelle penale - per ottenere un risarcimento di 10 milioni di euro, la cui gran parte sarà devoluta in beneficenza.

Secondo Lo Re, la diffusione senza remore di quell'intercettazione ha distrutto la vita di Rosario Crocetta, frantumando la sua immagine politica e umana. Del resto, se confermato, il fatto sarebbe gravissimo. Ricordiamo infatti che, nella notizia diffusa da "L'Espresso", Rosario Crocetta tacerebbe incredibilmente di fronte alle durissime parole del medico Matteo Tutino che, in una delle intercettazioni, affermerebbe come Lucia Borsellino debba essere fatta fuori come il padre.

Ora, onestamente parlando, si deve riconoscere che molte stranezze ruotano attorno a questa vicenda tipicamente italiana. E non può non darsi ragione all'avvocato Lo Re quando afferma che, per quanto "L'Espresso" sostenga che l'intercettazione non sia in atti e provata perché secretata, la secretazione sia comunque atto del Pubblico Ministero.

Lo stesso che, guarda caso, ne ha ripetutamente negato l'esistenza.

Nella stessa conferenza stampa è stato annunciato che la stessa richiesta di risarcimento, ma questa volta di solo un milione, sarà presentata anche nei confronti de Il Fatto Quotidiano. Seguirà anche un'azione penale contro Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, per le sue affermazioni diffamatorie contro il presidente.

La testata "L'Espresso" ha accolto favorevolmente la notizia dell'azione risarcitoria contro di essa, affermando che concederà la possibilità di accertare processualmente l'esistenza o meno dell'intercettazione.

Alla luce di quanto esposto non può che risultare evidente come un intervento del legislatore sul tema delle intercettazioni - e la loro diffusione - sia urgente. Il caso Crocetta è solo uno dei tanti che negli ultimi anni hanno invaso le testate dei giornali nazionali. Che qualcosa non vada nel sistema, sembra più che lampante.