Successo per il ddl depositato ieri in materia di legalizzazione della cannabise i suoi derivati. Il testo era stato introdotto con 150 firmatari diventati 220 a oggi 30 luglio 2015. Soddisfazione per Della Vedova promotore del provvedimento, il quale ha dichiarato su Facebook di far approdare a breve scadenza il testo in Senato, ringraziando tutti coloro che hanno animato il dibattito e che credono nell'importanza di fare chiarezza sulla norma in materia di consumo di marijuananon solo per piacere ma anche a fini terapeutici. Il cambio legislativo appare a Della Vedova imminente.

Prende piede anche il dibattito sul network di quanti ritengono che vi siano interessi economici da parte del Governo che esulano da quanto dichiarato dai politici a giustificazione della loro astensione al confronto. I dettagli del testo del ddl approvato e gli esponenti firmatari.

Legalizzare la cannabis: salgano a 220 le firme - È Benedetto Della Vedova, sottosegretario agli Esteri e coordinatore dell'Intergruppo parlamentare per la legalizzazione dei derivati della cannabis, a dichiarare di essere a buon punto con la diffusione dell'importanza del provvedimento depositato alla Camera nella giornata di ieri 29 luglio 2015: 'un deputato su tre è già dei nostri' ha scritto soddisfatto sui Social, dove ha ricevuto numerosi commenti e tweet.

E in effetti non ha tutti i torti se si considera che al principio le firme erano 150 salite 'in un mese' a 220. Aderiscono gli esponenti del Partito Democratico, Sel, Forza Italia, Gal e naturalmente il Movimento cinque Stelle, confermando le idee del suo promotore che vede l'iniziativa 'valida di essere inserita tra le cose da decidere a Montecitorio'.

Goal di Della Vedova è arrivare in Senato dove al momento i consensi sono solo 47, ma è già un inizio necessario per invitare quanti coloro ancora ritengono che legalizzare la cannabis sia un atto ancora da 'non considerare'. Non si ha però ancora un'idea chiara se l'Italia potrà maturare un sensibile cambio concettuale sul tema di quelle che comunemente sono denominate 'droghe leggere' che potrebbe solo in quel momento comportare anche la modifica legislativa auspicata.

Il testo proposto infatti contiene altri tre punti chiave che implicano la produzione, distribuzione, coltivazione e associazione di iscritti/amanti della marijuana. Non si omette di mettere in evidenza l'influenza estera, più aperta alle modifiche, quale è l'orientamento del sottosegretario.

Il testo del decreto - L'iniziativa di Della Vedova propone di legalizzare la coltivazione della cannabis e il possesso di un limite di 5 piantine e 5 gr, arrivando a 15 per detenzione domestica. Nel ddl approdato alla Camera si introduce il monopolio di Stato per legalizzare le operazioni di produzione e distribuzione dei derivati della cannabis che al momento risulta anche uno dei mezzi per combattere alcune patologie e per le quali i pazienti affetti riscontrano numerose difficoltà nell'acquisto.

Punto chiave del ddl di Della Vedova, forse quello che apporta maggiori consensi anche da chi ritiene che legalizzare una droga significhi aumentarne il consumo e il fenomeno della dipendenza. E non sarebbe un caso che la negazione della firma da parte degli altri esponenti dell'intergruppo parlamentare fosse legato anche all'avanzare della proposta della fondazione di associazioni con un numero massimo di iscritti, solitamente 50 come nel modello spagnolo, accomunati dalla passione per la coltivazione della cannabis e il suo utilizzo. Si attende dunque l'approdo in Senato dove avremo notizia della conferma o meno delle 47 firme auspicate da Della Vedova. Se vuoi restare aggiornato sulle notizie del giorno, clicca su 'segui' e/o vota la news cliccando sulle stelle gialle in alto alla tua destra.