Le regole per la concessione di amnistia e indulto resteranno più o meno quelle che sono adesso. In ogni caso le leggi straordinarie di clemenza generale per l'estinzione o il condono della pena per i detenuti continueranno ad essere di competenza bicamerale, quindi per la loro approvazione sarà necessario anche il voto del Senato, e non solo quello della Camera come prevedeva il ddl Boschi varato in prima lettura a Montecitorio e che è adesso al vaglio di Palazzo Madama.

Riforme, al Senato seduta aggiornata al 27 settembre

L'aula del Senato della Repubblica, presieduta da Pietro Grasso, dopo aver approvato il calendario dei lavori proposto dalla conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama, è stata aggiornata martedì prossimo, 29 settembre, a partire dalle ore 11, quando prenderà il via l'illustrazione degli emendamenti al ddl Boschi tra precedenti clamorosi e polemiche a non finire.

L'aula di Palazzo Madama, stamane, aveva ricominciato l'esame del ddl che porta la firma del ministro per le Riforme Maria Elena Boschi. La discussione generale sul testo, cominciata lo scorso 17 settembre, si è conclusa ieri. Oggi, la replica del governo. Il ministro Boschi ha sottolineato come il provvedimento non sia "estemporaneo né approssimativo"e ha criticato l'iniziativa parlamentare provocatoria e senza precedenti legata alla presentazione di 82 milioni di emendamenti da parte della Lega Nord e più di 65mila emendamenti da parte di Sel. L'esponente del governo, tra i fedelissimi del premier, ha dunque rivolto in aula l'appello "affinché nei prossimi giorni si trovi ad un'intesa ampia.

Il Governo, però - ha ribadito la Boschi - non accetterà veti". Questo lo stato dell'arte dal punto di vista tecnico per quanto riguarda il ddl riforme la cui votazione finale è prevista per il 13 ottobre. Tra le proteste dell'opposizione per la "ghigliottina", sarebbe stato già trovato l'accordo nella maggioranza. In particolare raggiunta l'intesa all'interno del Pd, come ha confermato Pierluigi Bersani, il leader della minoranza interna del partito di Renzi.

Tra i punti d'intesa l'elettività dei senatori e le regole per l'elezione dei giudici della Consulta.

Indulto e amnistia, emendamento 'smonta' il ddl Boschi

Dietrofront, rispetto al testo originario, è costretto a fare il governo anche su alcune leggi che tornano di competenza bicamerale rivalutando così il ruolo del Senato.

Come è il caso dei provvedimenti per amnistia e indulto, temi di grande attualità dopo le parole di Papa Francesco in occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia. Con gli emendamenti presentanti i parlamentari della minoranza del Pd chiedono praticamente alcuni cambiamenti sulle materia di competenza bicamerale chiedendo di lasciare al Senato il potere di voto su temi etici, libertà religiosa, leggi elettorali nazionali, dichiarazioni di guerra, diritti delle minoranze. E anche amnistia e indulto, di cui aveva parlato ieri in un'intervista al Corriere della Sera l'ex presidente della Camera Luciano Violante (Pd) "C'è, tra gli altri, anche il problema dell'amnistia, che sarà di competenza esclusiva della Camera.

Il partito che vince, comunque si chiami - ha spiegato Violante al Corsera - potrebbe essere in grado di amnistiare se stesso". Anche se un emendamento della minoranza dem dovrebbe superare la questione: per l'indulto e l'amnistia continuerà ad essere necessario il voto del Senato, dove al momento, peraltro, sono in discussione quattro ddl sulla materia.