Nemmeno le parole di Papa Francesco, almeno per il momento, riescono a far cambiare idea al Governo Renzi sui ddl per amnistia e indulto al vaglio della commissione Giustizia del Senato. I provvedimenti straordinari di clemenza generale ad efficacia retroattiva sono di competenza parlamentare quindi non è il governo a dovere prendere in questo senso l'iniziativa, ma è chiaro che la posizione dell'esecutivo influenza ogni decisione sulla vicenda. Da Palazzo Chigi e da via Arenula non arrivano certo notizie rassicuranti per i detenuti che sperano di essere liberati nell'anno del Giubileo Straordinario come auspicato dal Pontefice.

Giustizia, Orlando: non servono amnistia e indulto ma interventi strutturali

"Nel 2007 - ha detto il ministro della Giustizia - facemmo un indulto. I detenuti - ha raccontato ieri Andrea Orlando alla Festa del Pd di Padova - scesero a 35mila e nell'arco di 3 anni tornarono di nuovo a 70mila. Questo dimostra - ha proseguito il guardasigilli secondo quanto riferisce l'Agi - che gli interventi di carattere eccezionale non servono". Dunque, senza tanti giri di parole, Orlando ribadisce il no dell'esecutivo ai provvedimenti straordinari di clemenza come indulto e amnistia, ma lavora a una riforma del sistema penitenziario dopo aver in parte alleviato i problemi negli istituti penitenziari con la nuova legge sulle pene alternative e il decreto legge svuotacarceri.

Amnistia? Il no della Lega, Salvini: detenuti in carcere fino ultimo giorno pena

"Servono interventi strutturali", ha ribadito infatti il ministro spiegando che in questa fase, piuttosto che liberare i carcerati, occorre "riflettere e ragionare su come funziona il sistema". "Caro Santo Padre, dico no", ha ribadito anche il leader della Lega Nord commentando l'appello di Papa Francesco per una "grande amnistia.

I carcerati - ha affermato Matteo Salvini ieri su Radio Padania - stanno in galera fino all'ultimo giorno e all'ultima ora della loro pena". Intanto, restano nel calendario della commissione Giustizia di Palazzo Madama di questa settimana i quattro disegni di legge per l'indulto e l'amnistia, ma dopo le parole del Papa non sembra registrarsi al Senato un cambio di orientamento.