Con la ripresa dell’attività politica e del giro di riunioni e meeting parlamentari si riattivano anche gli istituti demoscopici. Gli ultimi sondaggi politici aggiornati ad oggi 3 settembre condotti da Ixè e Piepoli consegnano un’istantanea certo non rara di questi tempi. Continua così a scendere il PD di Matteo Renzi, anche se stavolta non se ne avvantaggia nessuno. Il M5S di Grillo, il più diretto e immediato rivale del partito di governo, rimane infatti alle stesse soglie toccate prima della pausa estiva, una situazione che comunque la si rigiri ha il retrogusto amaro dell’ennesimo campanello d’allarme per Renzi.
Se anche a lavori fermi il consenso al Partito Democratico continua a scendere c’è insomma da preoccuparsi per davvero, uno stato di cose allarmante in merito al quale il Premier non ha comunque mostrato di voler - o saper, fate voi - porre degli adeguati correttivi. Il tutto con riforme dall’importanza quasi incalcolabile all’orizzonte, in primisil riassetto della previdenza, la riorganizzazione della scuola e la riformulazione delle tasse sulla casa, con Imu e Tasi che a partire dal prossimo anno lasceranno il posto alla Local Tax. Tutte prove del 9 che rischiano di diventare fatali per chi adesso è al potere.
Proiezioni e ultimi sondaggi politici oggi 3 settembre Ixè e Piepoli: scende il PD di Renzi ma non sale nessuno, stabile il M5S
‘Il potere logora chi non ce l’ha’ diceva Giulio Andreotti, un assunto spesso veritiero che non sembra però toccare da vicino il M5S, che a furia di non pensare alla leadership del paese continua a galoppare verso di essa con falcate imponderabili sino ad alcuni mesi fa.
Gli ultimi Sondaggi politici Ixè aggiornati ad oggi 3 settembre danno il PD di Renzi al 33,1% in calo dunque di mezzo punto percentuale rispetto alle rilevazioni di agosto, un trend negativo che da un lato non sorprende e dall’altro fa riflettere. Possibile che nessuno all’interno del PD si sia accorto di come si vada sgretolando sempre di più il consenso granitico che il premier aveva saputo raccogliere attorno a se a margine delle Europee dell’anno scorso?
Possibile che nessuno nel partito di governo stia pensando a correggere il tiro? A giudicare da cosa bolle in pentola è proprio così. La riforma delle pensioni continua infatti ad assomigliare ad un vicolo cieco, per non parlare di quella della scuola che ha fatto arrabbiare tutti. Ma proprio tutti. La stessa Ixè dà il M5S al 22,5%, in linea dunque con i dati di luglio-agosto. Simili (ma solo per il PD) i responsi di Piepoli, che attribuisce allo stesso PD il 32,5% salvo poi destinare al M5S un 25,5% tondo tondo. Cambiare rotta non è mai semplice ma appare più che maidoveroso per l’esecutivo in carica veleggiare verso lidi sin qui inesplorati. E cioè a dire iniziare ad ascoltare i cittadini senza considerare solo e soltanto quanto ordinato da mamma Europa. Perché i figli, i cittadini italiani, potrebbero decidere di andare via di casa e c'è Grillo sull’uscio della porta già pronto ad accoglierli.