Oggi (27 ottobre), domani e giovedì prossimo restano nel calendario della commissione Giustizia del Senato i quattro ddl per la concessione di indulto e amnistia. Oltre ai quattro ddl per l'applicazione delle misure di clemenza generale ad efficacia retroattiva, sulla questione novità significative son o previste dal ddl riforme che nella seconda metà di novembre arriverà alla Camera.

Misure straordinarie di clemenza più facili col ddl riforme

Intanto, in commissione Giustizia a Palazzo Madama si resta in attesa di una svolta sulla discussione dei quattro ddl per amnistia e indulto proposti dai senatori Barani, Buemi, Compagna e Manconi.

L'esame sta andando molto a rilento, diverse le questioni ancora irrisolte sulla giustizia che ingolfano i lavori della commissione del Senato presieduta da Francesco Nitto Palma (Forza Italia). Oltre a questi ddl, sono al vaglio tra gli altri anche quelli per le nuove norme sul concorso esterno in associazione mafiosa e per la riforma della prescrizione del reato; ma anche quello per l'introduzione del reato di depistaggio nel codice penale e i ddl per il contrasto all'omofobia e sul tribunale della famiglia.

Indulto e amnistia da oggi 27 ottobre a giovedì al Senato

Mentre sul fronte del ddl riforme le novità su amnistia e indulto introdotte nel testo del ministro delle Riforme e dei Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi riguardano il processo legislativo.

Stando così le cose, in teoria potrebbe essere più facile approvare i provvedimenti di clemenza per i detenuti in quanto non saranno più di competenza legislativa bicamerale ma monocamerale, sulla questione il Senato non avrà più nessuna potestà legislativa. Ma non si esclude che alla Camera vengano riproposti gli emendamenti bocciati al Senato che propongono di lasciare la concessione di indulto e amnistia di competenza di entrambe le Camere.

Riforme, D'Alema e Brunetta contro Renzi e il ddl Boschi

"Superare il bicameralismo perfetto - ha sottolineato ieri il ministro Boschi pronta ad affrontare la nuova battaglia sul testo nell'aula della Camera - significa mettersi in discussione e creare un nuovo procedimento legislativo". "Sia la riforma della legge elettorale sia la riforma del bicameralismo partitario portano - ha detto Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia a Montecitorio - alla democratura". Per Matteo Renzi c'è anche il fuoco amico sulle riforme. "Il problema non è fare le riforme, ma farle bene...", ha invece mandato a dire l'ex presidente del Consiglio Massimo D'Alema.