Quella che poteva nascere come una boutade ha già raccolto 20.000 "mi piace" su Facebook: Diego Bianchi alias Zoro sarebbe un ottimo candidato perdiventare nuovo sindaco di Roma.
Nasce tutto come un gioco
Il caso mediatico nasce con la puntata di giovedì sera di Gazebo, quando Zoro, conduttore del programma, ha letto tra i commenti sotto un post su Facebook del programma che era nata una pagina per candidarlo sindaco. Nel video del programma i fan sono solo 6, ma in pochi giorni sono arrivati a quota 20.000. Una quota più che ragguardevole, anche se ovviamente riguarda tutta l'Italia e non solo Roma.
Il conduttore ne ha approfittato per fare un breve sketch tra il serio e il faceto con i suoi collaboratori.
La squadra di Gazebo al lavoro
Per Marco Damilano, vice-direttore de L'Espresso, lo spazio politico a Roma per Zoro "c'è eccome", basta saperlo riempire. Mirko Matteucci, tassista sondaggista, è pronto ad offrire il voto dei tassisti, "da sempre decisivi a Roma" e fa anche notare che per la prima volta la Capitale avrebbe un sindaco pelato. Al ballottaggio si profilerebbe una sfida "pelato-capellone" con Alfio Marchini pronto a scendere in campo, anche se non si sa con quale schieramento politico.
Anche il logo è già pronto, con una palla e due strisce nel mezzo. L'opera è stata realizzata da Makkox, addetto alla "genialità" nel programma di RAI3.
Antonio Sofi ha fatto i conti della serva: Zoro ha 225mila followers su Twitter (che serve sempre a lanciare campagne mediatiche), il dimissionario Marino ha avuto 664mila preferenze quindi servirebbe un po' di promozione: nasce quindi l'idea di avere un endorsment da Bobo Vieri con i suoi 400mila followers, anche se l'ex calciatore ha bloccato il conduttore.
La benedizione è arrivata anche da Chicco Mentana, che ha confermato come ci sia del potenziale per la candidatura di Zoro. Il direttore del TG di La7 ha anche citato un precedente illustre, quello di Silvio Berlusconi. Infine la cosa più importante, lo slogan: m'anfatti!
Diego si è preso 20 giorni, come Marino, per decidere, anche se la popolarità del fenomeno potrebbe costringerlo a scegliere prima.
Di seguito la storia politica di Zoro, nel suo primo video di "Tolleranza Zoro" del 2007.