In molti lo pensano, ma in pochi lo ammettono pubblicamente. Con l’approvazione dell’articolo 1 del ddl Boschi il governo ha forse superato lo scoglio più problematico dal suo insediamento. Non è un caso che lo stesso Renzi sia rimasto costantemente nell’ombra in questa fase di totale bagarre. La tenuta della maggioranza, l’apporto dei verdiniani, l’armistizio provvisorio con la minoranza Dem. Capitoli delicati di un dossier che per il premier hanno significato l’ipotesi elezioni anticipate. Nemmeno l’Italicum, la nuova legge elettoraleche in fin dei conti non soddisfa nessuno, ha creato tanto malumore nelle segrete stanze del Palazzo.

“Il passaggio più difficile della riforma costituzionale - ha commentato telegraficamente Renzi - è stato brillantemente superato”. Non solo. I numeri della maggioranza si fanno più consistenti grazie alla calata delle armi dei bersaniani, che hanno riconosciuto alla segreteria l’impegno per arrivare a un compromesso sul testo finale. Da non sottovalutare in tal senso l’apporto di Vasco Errani. L’ex governatore dell’Emilia Romagna ha saputo ricucire lo strappo guadagnandosi, a pieno titolo, un incarico nell’esecutivo. Per lui potrebbe aprirsi le porta di Palazzo Chigi nel ruolo di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.