Nei giorni scorsi sono venute a galla delle intercettazioni di alcuni boss mafiosi siciliani che parlavano in malo modo dell'attuale ministro dell'interno del Governo presieduto da Matteo Renzi, ossia Angelino Alfano, al quale veniva contestata una sorta di irriconoscenza nei confronti dell'organizzazione malavitosa.
Più nello specifico nell'intercettazione i mafiosi del clan di Corleone parlano del ministro dell'Interno come "un porco che farà la fine di Kennedy" in riferimento al fatto, sempre secondo gli intercettati, che il politico è stato eletto soprattutto grazie alla loro influenza nelle urne e per questo si sentono traditi dai suoi comportamenti duri nei loro confronti.
Di Maio: "Solidarietà ad Alfano? Piuttosto ai Kennedy"
A questo riguardo è intervenuto in maniera perentoria Luigi Di Maio, uno degli esponenti di punta del cosiddetto direttorio del Movimento 5 Stelle, in occasione di una manifestazione sul tema dalle legalità tenutasi a Reggio Calabria. Il vicepresidente della Camera dei deputati dopo aver riportato le testuali parole utilizzate dai malavitosi nei confronti del Ministro Alfano, si è mostrato particolarmente meravigliato dalle reazioni al riguardo sia del premier Matteo Renzi sia del presidente della Camera Laura Boldrini.
Queste le parole utilizzate dal pentastellato: "Renzi e la Boldrini si sono detti vicini ad Alfano, ma io vorrei esprimere la mia solidarietà alla famiglia Kennedy, visto che è stata paragonata al nostro Ministro dell'interno".
Di Maio poi sviluppa un concetto che spiega il perché delle sue parole: "In Italia, non abbiamo la credibilità delle istituzioni che c'è altrove e tutto ciò continuerà finché avremo nel nostro Parlamento oltre 80 tra inquisiti, condannati e indagati che stanno lì e se ne fregano altamente del giudizio degli elettori, senza dimenticare gli oltre 170 voltagabbana che hanno cambiato casacca".
Ecco dunque il video in cui uno dei più apprezzati esponenti del Movimento 5 Stelle sferra il suo attacco ad Alfano e al Parlamento