Il giorno dopo l'abbattimento da parte degli F-16 turchi di un jet russo, impegnato nei bombardamenti contro l'Isis, non si placano le polemiche e le reciproche accuse fra Mosca ed Ankara. Il premier turco Erdogan si appella al diritto di difesa ed incassa il sostegno di Barack Obama. Da Mosca numerose le reazioni dopo l'accaduto. Putin ha bollato senza mezze misure il gesto come una "pugnalata alle spalle" che "avrà conseguenze tragiche nei rapporti tra Russia e Turchia". Duro anche l'intervento di Medvedev: "La Turchia ha dimostrato ora con le sue azioni di proteggere i militanti dell'Isis" minacciando "la rinuncia a una serie di importanti progetti comuni e la perdita di posizione nel mercato russo da parte delle compagnie turche".

Ministro degli esteri russo Lavrov: "provocazione premeditata”

Dopo aver annullato la prevista visita in Turchia, ha parlato il ministro degli Esteri, Serghiei Lavrov, che in una conferenza stampa televisiva ha dichiarato: ”Abbiamo seri dubbi che l'abbattimento del jet russo sia stato un atto colposo, sembra molto una provocazione premeditata”. Intanto da Ankara fanno sapere che è stato fissato un colloquio nei prossimi giorni fra i ministri degli esteri di Russia e Turchia per chiarire sull'accaduto. Confermando le prime dichiarazioni di Putin, ha parlato anche il ministro della difesa Serghei Shoigu precisando che il secondo pilota, Konstantin Murakhtin, del jet russo abbattuto ieri “è sano e salvo” e sarebbe al sicuro in una base russa presente in Siria.

Confermata invece l'uccisione di Sergei Rumantsev. Intanto le forze turche hanno intensificato i controlli al confine con la Siria, passano infatti da 12 a 16 gli aerei di pattuglia. Di contro Mosca, dopo aver spostato le proprie navi verso la costa di Latakia, ha annunciato l'installazione dei sistemi di difesa anti-missilistica S-400 nella base di Khmeimim.

Giallo sull'avvertimento intimato al Sukhoi Su-24

In una registrazione audio diffusa dal blog specializzato The Aviationist, confermato anche da Steve Warren portavoce militare americano a Baghdad, si sente l'avviso intimato al jet Sukhoi Su-24. “È l’aviazione turca che parla. State avvicinandovi al territorio turco. Cambiate immediatamente la vostra rotta e virate verso sud”.

Nella registrazione si sente un solo avviso mentre le autorità turche hanno parlato di ben 10 avvisi in cinque minuti prima di procedere all'abbattimento. Nell'audio si parla di avvicinamento e non di sconfinamento, a riguardo da segnalare le parole di Murakthin che “assicura di non aver violato” lo spazio turco “nemmeno per un secondo e di non essere stato avvertito in nessun modo prima di essere abbattuto”.