"Il messaggio di Papa Francesco è un punto di partenza straordinariamente importante": lo ha detto oggi (26 dicembre) il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri commentando il messaggio, inviato in occasione della Giornata Mondiale della Pace, con cui il Pontefice ha chiesto ai governi di dire no alla pena di morte e di valutare la possibilità di concedere amnistia o indulto per i detenuti nell'anno del Giubileo Straordinario della Misericordia.
Giustizia e carceri, il sottosegretario Ferri sull'appello del Pontefice per il Giubileo
Il messaggio di Papa Francesco - che sin dall'inizio del suo pontificato si è impegnato a tutela dei diritti umani dei detenuti, contro la pena di morte e l'ergastolo ostativo, contro la carcerazione preventive e per misure alternative al carcere, fino all'appello solenne per amnistia o indulto - "stimola tutti noi - ha detto il sottosegretario - a costruire le condizioni più favorevoli e stimolanti per i detenuti, affinché questi maturino in loro stessi - ha aggiunto Ferri a margine della cerimonia di apertura della Porta Santa da parte del vescovo Giovanni Santucci nel carcere di Massa - un sincero pentimento per le loro condotte illecite".
L'auspicio dell'esecutivo è che i detenuti "siano ancora più spronati a procedere - ha detto l'esponete del Governo Renzi - sul solco di un percorso rieducativo e di risocializzazione".
Governo Renzi: 'Rivoluzione culturale: maggiore umanizzazione della detenzione'
Il sottosegretario alla Giustizia, così come ha fatto nei giorni scorsi il guardasigilli Andrea Orlando con un suo articolo sul giornale dei vescovi, L'Avvenire, non si è espresso su misure straordinarie di clemenza come indulto e amnistia che sono di competenza parlamentare e non governativa e che rimangono accantonati in commissione Giustizia al Senato della Repubblica, ma ha sottolineato i meriti del governo nella riduzione della popolazione carceraria con varie misure ordinarie, dalla legge sulle pene alternative alla riforma della custodia cautelare, dal decreto svuotacarceri a quello sulla depenalizzazione dei reati.
"Il Governo e il Ministero - ha detto oggi il sottosegretario alla Giustizia - hanno avviato una rivoluzione culturale e sociale basata sulla maggiore umanizzazione della detenzione, finalizzata non solo - ha proseguito Cosimo Maria Ferri ad eliminare il problema del sovraffollamento carcerario. Ma anche a costruire - ha sottolineato - un concetto diverso di pena in linea con la giurisprudenza della Corte Europea dei diritti dell'uomo".