"Riti" e "liturgie" del Giubileo Straordinario anche nelle carceri sono state predisposte dal Vaticano per volere di Papa Francesco che in favore dei detenuti ha già chiesto due volte l'applicazione di una "grande amnistia". O di un possibile indulto. Misure di clemenza straordinarie e misure alternative al carcere quelle auspicate dal Pontefice in occasione dell'anno giubilare contro il sovraffollamento carceri e per la misericordia dei detenuti. Amnistia e indulto sono leggi di clemenza generale ad efficacia retroattiva che comunque, è bene sottolinearlo, non vengono concesse a chi si è reso colpevole di gravi reati come mafia e terrorismo, violenza su donne e minori, omicidi e stragi per fare alcuni esempi.

Giubileo Straordinario, le iniziative nelle carceri: celle come Porte Sante

E mentre migliaia di detenuti, i loro parenti, i radicali con i testa il leader storico Marco Pannella e le associazioni che si occupano del mondo carceri restano in attesa delle risposte istituzionali all'appello di Papa Francesco per l'indulto o l'amnistia, sono diverse le novità giubilari volute dal Pontefice per i detenuti in occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia. A partire dall'opportunità che viene concessa ai carcerati di una sosta, da soli, per le preghiere nelle cappelle all'interno di alcune carceri italiane dopo il giorno di Natale; tra gli istituti penitenziari che hanno aderito a questa iniziativa quello di Rebibbia a Roma.

Mentre in tutte le carceri italiane verrà aperta, o in alcuni casi è stata già aperta, una Porta Santa. Le porte sante nelle carceri, come spiega il Sir in una nota, sono state addobbate e decorate dagli stessi detenuti con materiali da riciclo. Ed anche le zampogne hanno fatto il loro ingresso in cella, come è avvenuto tra le mura dell'istituto penitenziario di Cassino.

Rimane inascoltato l'appello di Papa Francesco per amnistia o indulto

Il Pontefice, nella bolla giubilare, aveva invitato i detenuti a vedere l'ingresso della propria cella come una Porta Santa. Una porta simbolica che chiama alla conversione. Poi, Papa Francesco, in preparazione del Giubileo, ha lanciato in una lettera aperta inviata a monsignor Rino Fisichella il suo primo appello ufficioso per l'amnistia o l'indulto in favore dei detenuti.

Nei giorni scorsi, con il messaggio inviato per la Giornata mondiale della pace, è infine arrivato l'appello ufficiale del Pontefice per misure straordinarie di clemenza. Un appello per l'amnistia, rilanciato anche dal cardinale Giuseppe Betori nel carcere di Sollicciano a Firenze, che però ancora non ha avuto nessuna risposta positiva in sede istituzionale. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando, con un intervento sul quotidiano dei vescovi, L'Avvenire, ha spiegato che la via del governo verso la misericordia è il riconoscimento della dignità umana ai detenuti all'interno delle carceri. Si attendono ancora sulla questione le opinioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del presidente del Consiglio Matteo Renzi.