Si attendono in questi giorni le importanti novità che verranno introdotte con l'approvazione del testo sul decreto riguardante le cosidette depenalizzazione”.

Lo scopo di questa riforma è quello di trasformare alcune fattispecie da reato nei più lievi illeciti amministrativi, così da snellire il lavoro all'interno dei tribunali ed aumentare la sanzione, con multe maggiori che potrebbero frenare i comportamenti illeciti.

Si è già avuto il sì da parte delle commissioni giustizia di Camera e Senato ed ora si aspetta il consenso definitivo che dovrebbe arrivare per mercoledì prossimo 13 gennaio nel Consiglio dei Ministri.

Un elenco dei principali reati che verranno depenalizzati

Di seguito è possibile dare uno sguardo alle principali fattispecie che con l'approvazione definitiva del decreto subiranno delle modifiche rilevanti:

  • delitti contro la fede pubblica – con ammenda che può arrivare fino a 12 mila euro,
  • delitti contro la persona – la cui sanzione può essere fino a 12 mila euro se l'ingiuria è commessa in presenza di più persone,
  • giuda senza patente – con sanzione pecuniaria fino a 10 mila euro,
  • riciclaggio – con ammenda fino a 30 mila euro,
  • interruzione volontaria di gravidanza – con sanzione amministrativa fino a 10 mila euro.

Passeranno così da reati penali ad illeciti amministrativi, con aumento sostanziale delle multe da pagare nel tentativo di scoraggiare questi tipi di comportamenti.

Non sarà più reato fare pipì per strada

Tra i reati depenalizzati rientra anche la fattispecie di atti contrari alla pubblica decenza, sancito dall'articolo 726 del codice penale. Così anche chi dovesse fare pipì per strada oppure girare seminudo riceverà una multa che può arrivare fino a 10 mila euro.

Per quanto riguarda le competenze, saranno le autorità amministrative ed i prefetti ad occuparsi di queste fattispecie, con il passaggio dalla giustizia penale a quella amministrativa che avverrà in tre mesi circa dall'entrata in vigore del decreto.

Questa l'idea del governo per snellire e migliorare i tempi della giustizia italiana, da tempo tallone d'achille del nostro paese.