Ieri, mercoledì 2 marzo 2016, con 149 voti favorevoli, 3 contrari e 15 astenuti, il Senato della Repubblica ha approvato in maniera definitiva il Ddl 859-1357-1378-1484-1553-D, introducendo quindi il reato di omicidio stradale e di lesioni personali stradali.

Quali sono le pene?

Il reato suddetto comporta una pena prevista tra gli 8 e i 12 anni di reclusione nel caso di omicidio stradale colposo, effettuato da chi si mette alla guida in stato di ebbrezza alcolica o di grave alterazione psicofisica, o in conseguenza all'assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope.Pena inferiore, da 5 a 10 anni di reclusione, per chi, invece, conduce un veicolo a motore in stato di ebbrezza, ma con un tasso alcolemico inferiore al precedente e che abbia superato i limiti di velocità, o proseguito con il veicolo non rispettando il semaforo rosso, o ancora effettuato inversioni di marcia in punto molto rischiosi per la viabilità.Si prevede un raddoppiamento della pena nel caso in cui il conducente non abbia neanche conseguito gli esami per la patente, quindi si sia messo alla guida senza averla.La pena prevista può arrivare fino a 18 anni, nel caso in cui il conducente abbia provocato la morte di una o più persone.

Le critiche dell'opposizione

I senatori dell'opposizione politica in aula, pur manifestando il loro favore all'inasprimento delle sanzioni, hanno sottolineato la sproporzione delle pene, in particolar modo hanno fatto notare come la pena dell'omicidio sia quadruplicata, mentre nel caso in cui il conducente fugga, la pena supera quella inflitta per l'omicidio preterintenzionale.Sono giunte critiche anche per l'equiparazione degli incidenti causati da una guida in stato di ebbrezza con quella prevista per incidenti causati in violazione delle norme contenute nel Codice della strada.

Il Ministro Maria Elena Boschi ha tenuto a precisare che oltre ad un inasprimento delle pene il Governo ha voluto anche stanziare nuove risorse per la manutenzione della rete stradale e per i progetti finalizzati all'eduzione stradale tra i più giovani e nelle scuole.Finalmente vediamo arrivare una risposta giusta e concreta ai tristi e gravi fatti di cronaca, che purtroppo, troppo spesso, non hanno trovato garanzie di equità e giustizia nelle apposite sedi.