A pochi giorni dall'omicidio della deputata laburista, inglese, Jo Cox, avvenuto lo scorso 16 giugno, per mano di un neonazista, favorevole all'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europa, il popolo inglese e l'Europa intera, si domandano legittimamente, quali influenze potrà avere, l'accaduto, sul risultato del referendum sulla Brexit, indetto per il prossimo 23 giugno.
Stando alle ultime notizie, diffuse dai media, mentre prima dell'omicidio della Cox, il 50% degli inglesi si dichiarava favorevole all'uscita del loro paese dall'Unione Europea, nei giorni successivi l'omicidio, si è registrato un calo di circa il 7% dei sostenitori dell'uscita.
Il clima di incertezza e l'alta percentuale di inglesi favorevoli alla Brexit, preoccupano sia gli imprenditori inglesi, che i numerosi imprenditori italiani, che hanno scelto Londra, per i loro investimenti imprenditoriali.
Gli imprenditori italiani, operanti nella capitale londinese, offrono i più disparati servizi, dalla ristorazione al turismo, dal commercio a servizi vari per la persona.
La preoccupazione per un'eventuale uscita della Gran Bretagna dall'Unione, ha fatto si, che diversi imprenditori inglesi, siano usciti allo scoperto, invitando platealmente il popolo inglese, ad esprimersi favorevolmente per la permanenza del loro paese, nell'Unione, sottolineando l'importanza economica, che tale permanenza, avrebbe per la Gran Bretagna.
La maggior parte degli imprenditori inglesi, la pensa dunque, come la Banca Centrale Europea: un'eventuale uscita della Gran Bretagna dall'UE, causerebbe un inevitabile rallentamento della crescita economica e una perdita gravosa di posti di lavoro, non solo nella stessa Gran Bretagna, ma a livello europeo e globale.
David Cameron, il premier inglese, si unisce ai concetti espressi dalla maggioranza degli imprenditori inglesi e dalla BCE, sottolineando che, un'eventuale vittoria al referendum degli -out-, causerebbe all'Inghilterra un rallentamento economico per i prossimi dieci anni, dal quale il paese, difficilmente potrà riprendersi.
Tra le preoccupazioni espresse dal premer inglese, vi è anche quella dell'indubbio deprezzamento della sterlina inglese. Al coro delle preoccupazioni, si unisce anche una buona parte degli imprenditori italiani, che hanno scelto la capitale londinese, per dare vita alle loro attività imprenditoriali.
Intanto la BCE, ha già annunciato, che qualunque sarà il risultato referendario, seguirà alcuni suoi programmi, già studiati, per seguire l'andamento dei prezzi e per fare in modo di affrontare coscientemente un'eventuale uscita dall'UE della Gran Bretagna!
Inoltre, la stessa Bce. ha sottolineato in questi ultimi giorni, come, l'attuazione del Quantitative Easing, ossia l'acquisto da parte della BCE di titoli che le banche non riescono a commercializzare o la cui riscossione è diventata impossibile, a causa della crisi economica, abbia contribuito non poco, al risollevamento dell'economia europea.
Risollevamento, che rischia di essere compromesso, dall'uscita dell'Inghilterra dalla UE.