Mancano pochi giorni al referendum sulla Brexit per la Gran Bretagna, il quesito referendario che rischia di far implodere l'Unione recita “Remain” o “Leave” e al momento la situazione nei sondaggi viaggia sul filo dell'incertezza. A determinare il rientro in gioco del “Remain” è senza dubbio l'omicidio della deputata Cox, fatto che ha scosso pesantemente l'opinione pubblica britannica e che trascina la consultazione nel campo dell'incertezza più assoluta.

Sondaggi altalenanti a pochi giorni dal voto

Secondo l'istituto Survation il “Remain” sarebbe in testa con il 45% dei consensi contro il 42 del “Leave” valore che va a ribaltare il precedente dato, da segnalare che nella media Sky il “Leave” rimane in vantaggio di un punto, 45 a 44.

Senza dubbio l'omicidio Cox ha influito pesantemente nel recupero del fronte favorevole alla permanenza nell'Unione Europea, ed anche secondo il centro demoscopico Yougov(per il Sunday Times) la percentuale per la permanenza è in vantaggio, 44% contro il 43%

Cameron dichiara di restare comunque premier

Indipendentemente dall'esito della consultazione Cameron ha dichiarato che rimarrà premier e guiderà l'Inghilterra. In caso di permanenza verrà esaltato e rafforzerà la sua posizione nei confronti di chi in Europa teme di poter far scegliere il proprio popolo, mentre in caso di “Leave” ossia di uscita dalla Ue, il primo ministro inglese è convinto di essere l'uomo giusto per rinegoziare i trattati e mantenere la posizione dell'Inghilterra a testa alta.

In realtà nell'ipotesi di Brexit la situazione per Cameron non sarebbe così rosea, i primi a chiederne le dimissioni saranno i compagni di partito, ed in secondo luogo i leader degli altri paesi non vedrebbero più nell'attuale premier inglese l'interlocutore adatto.

Va ricordato che proprio Cameron ha indetto questo referendum per sbarazzarsi delle resistenze interne anti-Ue ed è pensabile che nella sua mente l'esito fosse scontato.

Da sempre gli inglesi vedono il mondo dalla “loro prospettiva”e la storia dimostra che non amano sentirsi dire “cosa fare”, e le recenti minacce dall'alta politica europea, sui rischi legati all'uscita della Gran Bretagna, possono avere l'effetto di innalzare il livello d'orgoglio nazionale.