Il prossimo "Super Tuesday" in programma il 7 giugno con ben sei Stati al voto per le primarie tra cui California e New Jersey, dovrebbe garantirle la nomination per le presidenziali. Eppure Hillary Clinton ed il suo staff tradisconoun evidente nervosismo perchè i sondaggi in questo momento, soprattutto per quanto riguarda la California che è lo Stato che mette in palio il maggior numero di delegati (546), vedrebbero in vantaggio Bernie Sanders. Qualcuno ha azzardato che, nel caso di una sconfitta in California, Hillary Clinton potrebbe mettere a rischio la sua nomination.
Oggi questa tesi è piuttosto coraggiosa ma è anche vero che ci sono parecchie correnti interne al Partito Democratico che stanno spingendo a vele spiegate il senatore del Vermont.
L'astensionimo è un vantaggio per l'ex first lady?
Secondo il Los Angeles Times in questo momentoBernie Sanders sarebbe davanti alla Clinton alle primarie californiane per un punto percentuale, 44 contro 43. Tutto ciò grazie ai consensi che starebbe raccogliendo nelle comunità ispaniche ed asiatiche, tradizionalmente favorevoli all'ex first lady. La vera corsa però, secondo l'autorevole quotidiano, si gioca sul "partito degli astensionisti". Il vantaggio di Sanders infatti è stimato sul numero complessivo degli aventi diritto ma sono in parecchi in California che, storicamente, non si presentano ai seggi delle primarie.
In base a quelle che sono le percentuali di astensione delle ultime primarie di quattro anni fa e, dunque, su una stima di coloro che potenzialmente andranno a votare, Hillary Clinton avrebbe un vantaggio di circa dieci punti percentuale. Vedremo dunque quanta gente sarà capace di raccogliere attorno a sé Bernie Sanders che, in caso di sconfitta, dovrebbe inevitabilmente issare la bandiera bianca.