Non passa la mozione di sfiducia al Sindaco di Caltanissetta, Giovanni Ruvolo. Nella seduta di giovedì sera, dopo circa cinque ore, sono stati 17 i voti favorevoli, quelli dei consiglieri Adornetto, Licata, Calafato, Ricotta, Bruzzaniti, Daniele, Del Popolo, Talluto, Aiello, Failla, Dorato, Alaimo, Bellavia, Favata, Maira, Magrì e Petrantoni. Non si è raggiunta la soglia dei 20 sì, quindi sindaco, giunta e tutti i componenti del civico consesso restano in carica. Sono stati 11 i consiglieri che hanno votato no: Petitto, Montagnino, Dolce, Scalia, Gruttadauria, Tumminelli, Tesauro, Mazza, La Rocca, Giugno e Ambra.
Astenuta Mannella, assente Romano. Non sono mancati interventi duri, nel corso dei quali diversi appartenenti allo schieramento dell'Opposizione hanno chiesto le dimissioni del sindaco. Si è fatto sentire anche il pubblico, presente in numero massiccio soprattutto all'inizio. "Voglio augurarmi che oggi si concluda una fase per tutti. Per me come sindaco, perché ne apre una nuova. Anche per chi vuole costruire un'opposizione reale e propositiva per il bene di questa città. Alimentare il clima di odio, in una condizione di grande difficoltà economica, di povertà diffusa, di disoccupazione dilaniante, è molto pericoloso". Così Ruvolo dopo l'esito della votazione.
'Non mi arrendo mai, sono partito da zero'
Il sindaco ha aggiunto: "Io non mi arrendo mai. La mia storia personale è di chi è partito da zero, non ha avuto agevolazioni e ha saputo affrontare le difficoltà con le spalle larghe. E oggi devo farlo per il bene della mia città, non mi arrendo alle difficoltà e alle critiche demagogiche".
Ruvolo si è soffermato, inoltre, sulla "Alleanza per la città, un progetto decennale, che ha bisogno di due sindacature per poter realizzare una città che sia un sistema". Un "progetto ambizioso", che necessita di "tempo e compattezza". E ha tenuto a evidenziare: "Probabilmente può anche essere vero che io non possa far nulla, non sappia far nulla, non abbia le capacità di far nulla, questo sarà la storia a dimostrarlo, però può darsi che sia in atto un cambiamento strutturale".
'Non ho interessi personali, nessuno mi può ricattare'
Inoltre, Ruvolo ha detto: "La certezza che posso garantire alla mia città è che io non ho interessi personali da perseguire. Posso far bene, posso far male, ma lavoro esclusivamente per il bene della città. E tutte le interlocuzioni che ho cercato di avere e che avrò saranno solo finalizzate in questa direzione. Nessuno mi può tirare la giacca, nessuno mi può ricattare. L'ho detto l'altra volta, se sbaglio, sbaglio io. Non dò colpe ad altri". Infine, lo sguardo rivolto ai "prossimi due anni e mezzo", con un obiettivo chiaro: "Possiamo realizzare concretamente parti significative di questo progetto, ma bisogna metterci tutti quanti qualcosa.
Non si può pensare di cambiare, pensando che debbano essere gli altri a cambiare. Non si può pensare di costruire una città diversa avendo le stesse garanzie e abitudini del passato. Sarebbe un cambiamento finto. Lo dico a quelle componenti della città che ancora vogliono mantenere lo status quo. Non è più possibile. C'è un'altra parte della città che ha accettato questa idea e si sta mettendo in discussione. Tutti quanti ci dobbiamo mettere in discussione. E quello di stasera è stato un esempio di come la discussione non ci debba spaventare. Così come non mi ha mai spaventato l'idea della mozione di sfiducia".