Telecamere di sorveglianza in asili e scuole dell’infanzia? I genitori tirano un sospiro di sollievo mentre le maestre si chiedono dove troveranno i soldi per le telecamere di sorveglianza quando mancano materiale didattico, sapone e carta igienica. L’obiettivo di questa Legge, approvata ieri alla Camera, è quello di prevenire e contrastare reati contro i minori e contro gli anziani, ma non tutte le educatrici concordano su questa decisione “Non sono d’accordo, bisognerebbe selezionare il personale a monte” dichiara una maestra in pensione.
Telecamere negli asili: parlano genitori e educatrici
In virtù dei recenti accadimenti verificatisi in scuole, asili, case di cura e delle terribili scene di violenza che girano sui social network e internet a discapito di bambini e anziani, tirano un sospiro di sollievo molti genitori preoccupati per i propri figli e genitori. Secondo Luisa Franzese, Direttore dell’Ufficio scolastico regionale però, le telecamere di sorveglianza non dovrebbero costituire un elemento di turbamento e dovranno essere usate rispettando la persona e non ledendo la libertà degli insegnanti. Secondo altri genitori, invece, favorevoli alle telecamere in asili e scuole, coloro che faranno bene il loro mestiere non dovrebbero avere alcun problema.
Telecamere di videosorveglianza: Codacons le chiedeva da dieci anni
Secondo la Codacons l’approvazione della Legge è un ottimo provvedimento che chiedeva da almeno una decina di anni. Carlo Rienzi, presidente della Codacons, sottolinea che in Italia sia in asili che in case di cura le cronache riportano almeno un caso a settimana di violenze a danni di bambini, anziani e disabili sia in strutture pubbliche che private.
L’unico modo per tutelare in maniera efficace i soggetti deboli, secondo il presidente Rienzi, è quello di vigilare sull’operato sia degli insegnanti che degli operatori sanitari attraverso le telecamere di videosorveglianza “chi lavora nel pieno rispetto dell'essere umano non avrà nulla da obiettare”.