All'inizio del ventesimo secolo sono stati inventati gli antibiotici e, da quel momento, queste sostanze sono state in grado di distruggere o bloccare la crescita dei batteri salvando miliardi di esseri umani. Purtroppo, assumendoli senza le dovute accortezze e in modo eccessivo il corpo può sviluppare quella che viene chiamata antibiotico resistenza, rendendo inefficaci le cure: si tratta di un problema molto grave in campo medico e sotto osservazione da parecchi anni. Ma fortunatamente, in un momento in cui la resistenza agli antibiotici sta diventando sempre più preoccupante, un gruppo di ricercatori francesi ha scoperto due molecole in grado di uccidere qualsiasi batterio killer tra cui il multi-resistente Stafilococco aureus.

Antibiotico resistenza: lo studio e la scoperta

Brice Felden, coordinatore che opera presso l'Institut national de la santé et de la recherche médicale (Inserm) e Université de Rennes 1 insieme agli scienziati del Rennes Institute of Chemical Sciences hanno evidenziato il valore potenziale di una nuova classe di antibiotici che si sono dimostrati efficaci sia contro i batteri Gram-positivi che negativi.

"Si stima che, entro il 2050, la resistenza antimicrobica sarà responsabile di circa 10 milioni di morti all'anno in tutto il mondo se non si farà nulla. Affrontare la resistenza antimicrobica è una grande sfida" afferma Brice Felden coautore dello studio.

Nel 2011 Brice Felden, con il suo team di scienziati, ha scoperto una tossina sintetizzata dallo Staphylococcus aureus.

La particolarità di questo batterio è quella di avere una doppia funzione: sia tossica che antibiotica. "Abbiamo quindi avuto l'idea di dissociare queste due attività al fine di eliminare la tossicità per le nostre cellule umane e aumentare allo stesso tempo l'attività antibiotica", afferma il ricercatore.

La sua squadra si è poi unita ai chimici dell'Istituto di Scienze Chimiche di Rennes per modificare il peptide naturale, riuscendo ad ottenere molecole antibiotiche potenti e stabili totalmente prive di attività tossica.

I test condotti sui topi hanno mostrato l'efficacia di queste molecole contro lo Pseudomonas aeruginosa e lo Stafilococco aureus, attualmente resistenti agli antibiotici.

Antibiotico resistenza: una molecola non tossica che non sviluppa resistenze

Di grande rilevanza è stata la scoperta che i batteri, a contatto con questo nuovo antibiotico, non hanno sviluppato resistenza nonostante le condizioni favorevoli.

Tuttavia, poiché l'esperimento è durato solamente 15 giorni, saranno necessarie ulteriori conferme e test. Inoltre non è stata osservata alcuna tossicità per le altre cellule e organi. “Li abbiamo testati a dosi dalle 10 alle 50 volte superiori alla dose efficace senza osservare tossicità” ha affermato Felden. Il passaggio successivo sarà quello di avviare degli ulteriori studi clinici per valutare l'efficacia e l'eventuale tossicità nei volontari sani.

Antibiotico resistenza, un problema a livello globale

Gli antibiotici sono farmaci usati per trattare e prevenire le infezioni batteriche. La resistenza agli antibiotici si verifica quando i batteri si evolvono in risposta all'uso di questi farmaci.

I batteri, quindi diventano resistenti agli antibiotici causando infezioni più difficili da trattare.

La resistenza agli antibiotici colpisce tutti i paesi, ma con livelli diversi, soprattutto in base al loro livello di consumo di antibiotici. I batteri resistenti sono presenti anche negli animali e nell'ambiente. La medicina umana, la medicina veterinaria e la contaminazione ambientale da antibiotici contribuiscono quindi all'aumento della resistenza. Inoltre, i batteri resistenti e i geni di resistenza possono essere trasmessi tra l'uomo, gli animali e l'ambiente. Pertanto, l'uso di antibiotici in medicina veterinaria e i rifiuti antibiotici rilasciati nell'ambiente contribuiscono alla comparsa di nuovi ceppi batterici multiresistenti.