Ci eravamo occupati degli incarichi legali esterni affidati dall'Amministrazione comunale di Solarino lo scorso 23 marzo, sottolineando come la spesa sostenuta nel corso di questo mandato avesse sforato i 40 mila euro e che spesso avevano beneficiato di questi incarichi le stesse persone più volte. La nostra inchiesta giornalistica fu seguita e apprezzata. In quella occasione, la reazione del primo cittadino fu quella di annunciare la volontà di realizzare un albo dei professionisti dal quale l'Amministrazione avrebbe potuto attingere, restituendo maggiore trasparenza e pubblicità a questa tipologia di procedimento amministrativo.
Sono trascorsi sette mesi da allora e con determina numero 578 nel registro generale del Comune, in data 6 ottobre, l'Amministrazione comunale pubblica l'albo dei professionisti che hanno partecipato al bando per ricevere incarichi legali dal Comune di Solarino. Non è possibile immaginare quante volte l'Amministrazione attingerà da questo albo, considerando che alla scadenza del mandato mancano ormai solo otto mesi, ma - come si suol dire - meglio tardi che mai.
L'albo dei professionisti: i numeri
Sono 47 i professionisti iscritti adesso all'albo comunale per gli incarichi di patrocinio legale, suddivisi per aree di competenza. In questo senso, il Comune di Solarino potrà usufruire di 18 esperti nel settore amministrativo, 40 nel civile, 25 nel lavoro, 12 nel penale (ci sono professionisti che hanno espresso competenza in più campi).
Di questi 47 avvocati partecipanti, solo 3 hanno lo studio a Solarino: Fabio Burgio, Santi Milardo e Elisa Gallo. Sorprende che alcuni avvocati solarinesi non hanno invece ritenuto di partecipare al bando dell'Amministrazione comunale.
La reazione dell'opposizione
Questo il commento del consigliere comunale di opposizione Michele Gianni, che abbiamo raggiunto telefonicamente: "Più di trenta hanno sede fuori dalla provincia di Siracusa, una decina dichiarano di avere studio nel capoluogo.
Spero vi possa essere facilità di contatto tra questi professionisti e il Comune. Altrimenti la distanza potrebbe nuocere alla buona riuscita della causa e quindi far soccombere l'ente, con la conseguente ricaduta dei costi sui contribuenti".