In occasione di un dibattito sulla riforma costituzionale dal titolo "L'Italia LGBT che dice Sì anche a Roma" a cui era presenta fra gli altri Vladimir Luxuria, è intervenuta la ministra delle Riforme Maria Elena Boschi. Blasting News era presente, vediamo i principali passaggi del suo intervento.
'Dopo il Referendum del '46 ci furono 9 morti a Napoli e dure manifestazioni a Roma, stavolta per fortuna non succederà'
In questo Paese si perdono anni e anni per fare una legge, e quando viene approvata perde molto del suo valore perché nel frattempo la società è cambiata.
E ai cittadini chi restituisce il tempo perso? A tante coppie che non hanno fatto in tempo ad avere una legge sulle unioni civili chi gli ridà il tempo che non hanno avuto? Ma questo vale su tutti gli altri temi. Occorre che una maggioranza politica abbia cinque anni per poter governare e attuare il proprio programma, come avviene in tutti gli altri grandi paesi.
Poi la Boschi ha proseguito: "Sappiamo che questo referendum è determinante: un Sì o un No fanno la differenza. Ognuno deve sentirsi un po' di responsabilità come ce la siamo sentita addosso noi in Parlamento: la cosa bella è che questa scelta la faremo tutti insieme. Io sento che non ci sarà una spaccatura in due del paese e non ci sarà a differenza di altri passaggi costituzionali importanti, perché oggi abbiamo la memoria corta. Ma dopo il Referendum del '46 ci furono 9 morti a Napoli e ci furono dure manifestazioni con scontri a Piazza del Popolo a Roma, la Corte di Cassazione ci mise un mese a dare i risultati perché non sapeva quello che succedeva nel Paese; questo stavolta per fortuna non succederà, non c'è quel clima. Diciamo le cose con tranquillità senza creare allarmismo. E' bello che ci sia discussione e vivacità, io non vivo questo momento come una spaccatura. Il giorno dopo è vero che, come dice Obama, che il sole sorge comunque, ma quello che c'è sotto il sole fa la differenza, quindi per me non è la stessa cosa se vince il Sì o il No."
'Il fonte del No non troverà accordi su nuove Riforme e se lo facesse sarei preoccupata'
La ministra ha anche dato consigli pratici agli attivisti del Sì su come rendersi utili: "In questi giorni ognuno può aiutarci.
Ad esempio apriamo la rubrica del telefono e chiamiamo gli amici indecisi perfino se andare a votare, tanto avete una tariffa limitata e a fine mese pagate uguale. Invitate gente a un'aperitivo per confrontarci sul merito. Quando trovate una persona alla fermata dell'autobus in quei minuti chiedetegli come voterà: perché i pochi minuti che passeremo nella cabina elettorale il 4 dicembre può cambiare i prossimi 30 anni.
Questa Riforma non è la bacchetta magica ma è la cassetta degli attrezzi per cambiare l'Italia. Questo non è un voto di simpatia verso il Governo, ma è inserita in un quadro di riforme e idee di cambiamento che non è solo quella costituzionale. Ci vuole più coraggio a cambiare che a lasciare le cose come stanno. Chi vuol lasciare le cose così è perché sta già bene, chi ha l'ambizione di migliorare le cose vota per cambiare."
Non è mancato un attacco a chi contrasta la Riforma: "Alcuni del fronte del No dicono che comunque in tempi brevi faranno una nuova Riforma, non si sa quale. Io dubito che si trovino d'accordo perché in trent'anni non si sono mai trovati d'accordo su niente, da Fini a D'Alema, da Cirino Pomicino a De Mita a Bersani. E infine ironizza: "Se però dovessero trovarsi d'accordo sarei ancora più preoccupata su che cosa trovano l'accordo"