Al di là della questione siriana, dove sembra certo un cambio di rotta degli Stati Uniti con l'amministrazione Trump, un altro segnale di questa annunciata vicinanza politica tra Washington e Mosca potrebbe arrivare dalla Crimea. La penisola, attribuita in seno all'URSS alla Repubblica Socialista Sovietica Ucraina nel 1954, divenne uno stato autonomo di fatto all'interno della Repubblica Ucraina che ebbe la sua indipendenza nel 1991. Il referendum popolare del 2014 ha stabilito la sua annessione alla Russia che, come noto, non viene riconosciuta dalla stragrande maggioranza della comunità internazionale ed è stata causa delle altrettanto note sanzioni economiche contro Mosca.

Lo scorso luglio, durante una conferenza stampa in Florida, Donald Trump si era dichiarato favorevole al riconoscimento della Crimea in quanto parte della Federazione russa. Un processo legittimato da un referendum che vide il favore di oltre il 96 per cento dei votanti. C'è da chiedersi, oggi, se il nuovo presidente degli Stati Uniti terrà fede a questi propositi.

Le speranze opposte di Mosca e Kiev

Da Mosca si dichiarano convinti che qualcosa cambierà. Ad affermarlo è Vjacheslav Volodin, presidente della Duma di Stato (una delle due Camere del parlamento federale russo, ndr) per il quale la presidenza di Donald Trump potrebbe portare ad un riconoscimento internazionale della Crimea russa. Intervistato dall'emittente Ntv, Volodin ha sottolineato come "Trump abbia parlato di un riavvicinamento tra Stati Uniti e Russia e del riconoscimento della Crimea come parte dela nostra Federazione.

Abbiamo buoni motivi per credere che le promesse pre-elettorali vengano almeno prese in esame dopo l'elezione". Diametralmente opposta la visione di Kiev. "Non posso nemmeno immaginare - ha detto il presidente ucraino Petro Poroshenko - che Trump si possa allineare alle posizioni di Mosca e credo che il nuovo presidente sia convinto di una cooperazione efficace con l'Ucraina".

Poroshenko ha sottolineato che soltanto pochi Stati al mondo, tra cui la Corea del Nord ed il Venezuela, riconoscono la Crimea come parte della Russia. "Gli Stati Uniti non sono la Corea del Nord - ha aggiunto - e noi rispettiamo gli Stati Uniti, il popolo ed il presidente americano". Ha poi 'spinto' sulla necessità che le sanzioni verso la Russia siano confermate. "Per questo - ha concluso - abbiamo bisogno dell'unità in seno all'Unione Europea ed all'Alleanza Atlatica".