Poche settimane fa avevamo parlato delle elezioni politiche in Moldavia e dei potenziali rischi geopolitici annessi. Oggi questo stato torna a far parlare di sé. Dopo il terremoto politico che le elezioni americane hanno provocato in tutto il mondo, un altro colpo alla politica occidentale viene inferto dalle elezioni presidenziali moldave e bulgare. In Bulgaria come in Moldavia ha vinto il voto di sfiducia della popolazione, stufa delle politiche di austerità occidentali, della crisi economica e della crisi dell'immigrazione.
In Moldavia vince il filorusso Igor Dodon
Le elezioni presidenziali sono state vinte dal filorusso ed amico di Putin, Igor Dodon, dopo che al primo turno aveva già ottenuto un ottimo risultato sulla sua avversaria, la filo occidentale ed ex economista della Banca Mondiale, Maia Sandu. Si tratta di elezioni molto importanti perché sottolineano come la volontà dei cittadini sia quella di ottenere cambiamenti e soluzioni veloci e concrete per le innumerevoli problematiche di corruzione e crisi economica che il precedente governo filo occidentale non è riuscito ad arginare.
Sul piano commerciale la vittoria del Partito Socialista non giova di certo all'integrazione economica europea. Il neo eletto presidente si appresterà infatti ad indire un referendum consultivo per decidere se eliminare oppure no l'accordo commerciale con l'Unione Europea del 2014 ed entrare invece nell'Unione doganale euroasiatica di cui fanno parte Russia, Bielorussia e Kazakistan.
Sul piano politico invece la vittoria di un partito filorusso all'interno del territorio europeo equivale ad un disastro politico senza eguali. La campagna politica di Igor Dodon era infatti basata su un totale riavvicinamento politico ed economico con la Russia, tanto che il primo viaggio diplomatico del capo dello Stato sarà a Mosca.
Sul piano geostrategico la vittoria di un partito filorusso risulta essere ancora più problematica di quella politica, visto la posizione geografica tra Romania, membro della NATO, la Transnistria (stato secessionista e filo russo) e l'Ucraina.
La Bulgaria dice addio all'Europa?
Terremoto politico non solo per le elezioni in Moldavia ma anche per le recenti elezioni in Bulgaria, dove anche qui ha vinto un candidato filorusso.
L'ex capo dell'aeronautica militare Rumen Radev, capo del partito socialista e filorusso ha vinto le elezioni con ampio margine arrivando ad un 58% dei voti. Preoccupazione ancora maggiore dovuta al fatto che a capo di uno stato appartenente alla NATO dal 2004 ora si trova un partito filorusso e simpatizzante per la Russia di Vladimir Putin.