Mentre il mondo sta vivendo un periodo alquanto turbolento come quello degli ultimi mesi con la guerra in Siria da una parte, le elezioni americane dall'altra e la crescente tensione tra Nato e Russia nel mezzo, una nuova situazione geopolitica potrebbe totalmente cambiare gli equilibri di potere non solo in Europa ma anche a livello mondiale.

Domenica 30 ottobre 2016 è la data delle elezioni presidenziali nella Repubblica Moldava dove i cittadini sono chiamati alle urne per decidere quale orientamento politico ed economico dare alla propria nazione.

Sono due i candidati più forti attualmente in corsa per la carica di presidente e sono, per il partito filorusso, il socialista eIgor Dondon, e per il partito europeista, la liberale Maia sandu.

Attualmente, secondo i sondaggi, sarebbe il candidato socialista ad essere in testa ma in caso di ballottaggio la liberale Maia Sandu potrebbe fare la differenza grazie alla collaborazione con altre forze politiche e quindi vincere le elezioni.

Il futuro di uno stato di nuovo tra Europa e Russia

La situazione geopolitica della Moldavia non è tra le migliori e per certi aspetti rispecchia la situazioni in cui si trovava l'Ucraina nel periodo delle elezioni del 2014. La popolazione, divisa tra chi vuole una maggior integrazione Europea e chi vuole un ritorno al passato con legami più forti con la Russia, si trova ad affrontare anche la dolente situazione politica della Transnistria, regione secessionista che nel 1990 si è dichiarata autonoma (con capitale Tiraspol)e che nonostante sia uno "stato de facto" attualmente non è stato ancora riconosciuto come tale dai paesi membri dell'ONU .

Nel 2014 la Transnistria ha chiesto l'adesione alla Russia in seguito all'annessione della Crimea.

Storicamente enclave russa all'interno del territorio moldavo, la Transnistria ricopre da sempre un ruolo strategico nelle relazioni tra Russia ed Europa, ancora di più alla luce delle ultime vicende in Est Europa proprio per la sua posizione tra Ucraina (a poche ore da Odessa) e la Moldavia.

Ad aumentare la tensione anche in questa zona sono le sempre crescenti dimostrazioni di forza tra Nato e Russia e il maggior clima di paura che quanto successo in Crimea posso ripetersi nuovamente. Non resta altro che aspettare i risultati delle elezioni e vedere che cosa accadrà nei mesi successivi.