Che a Noto l'unica opposizione presente in Consiglio comunale sarebbe stata quella dei consiglieri eletti nelle fila della coalizione che sosteneva il candidato sindacoCorrado Figura, "Noto Bene Comune", lo si era capito fin dalle prime votazioni in aula. Difatti la parte di assemblea eletta con l'altro candidato alternativo a Bonfanti, Salvo Veneziano, ha sempre votato con la maggioranza del sindaco. Per questa ragione risulta ancora più paradossale, dal punto di vista del rispetto delle istituzioni, che la maggioranza che sostiene il primo cittadino di Noto non abbia messo nelle condizioni "Noto Bene Comune" di essere presente, anche con un solo rappresentante, in una delle commissioni consiliari più importanti della città, quella urbanistica.

Lo sottolineano Giovanni Ferrero, Gianfranco Pintaldi e Pietro Rosa in un loro comunicato stampa, riportato dalla testata on line "Siracusalive".

Il degrado nel centro storico

I tre consiglieri attaccano lo schema di massima del Piano regolatore generaledi Noto giunto in aula lo scorso 25 ottobre, accusando l'Amministrazione Bonfanti di scarsa salvaguardia del territorio, sia per la pervicace volontà con cui viene portato avanti l'aumento della densità urbanistica di San Corrado e Calabernardo, sia per lo stato di degrado in cui versa il centro storico - la villa comunale in particolare - con baracche consentite dall'Amministrazione, in controtendenza alla tanto dichiarata volontà di valorizzare il turismo.

I tre consiglieri puntano il dito anche contro l'aggressione ai terreni agricoli, senza alcuna volontà di favorire lo sviluppo dell'agricoltura locale. "Noto Bene Comune" non ci sta a interpretare un ruolo marginale su una materia così delicata come quella urbanistica.

La volontà di dimettersi dell'architetto Adorno

La delicatezza del settore è dimostrata anche dalle recenti dichiarazioni del dirigente, architetto Adorno, chiamato dalla Procura per rispondere su atti amministrativi che non riguardano il recente periodo della sua attività quale capo settore. In seguito a questa vicenda Adorno - come ha scritto su Facebook - sta valutando la possibilità di rassegnare le proprie dimissioni.